La Maratona (Costello's records) è il secondo album di Pagliaccio. Il trio biellese negli ultimi due anni ha girato molto per l'Italia e si è conquistato la sua fetta di pubblico grazie ad un indie rock con forti connotazioni pop che rendono i brani facilmente accessibili sia musicalmente che testualmente. La maratona è un evento sportivo in cui sulla stessa strada corrono i professionisti e le persone normali che si allenano duramente per arrivare alla meta. Essendo una corsa di resistenza tutti i corridori si imbattono nell'inevitabile fatica, che però assume sfumature diverse a seconda della singolo individuo.
La fatica, in tutti i suoi aspetti, è una delle componenti della vita, e soprattutto in questi ultimi anni tocca proprio tutti. L'iniziale VaiVaiCiao parla della fatica di trovare un'equilibrio di coppia: in amore i due partner hanno spesso esigenze ed aspettative diverse ed uno dei due attraversa spesso un momento in cui vorrebbe fuggire. Avere 80 anni narra la fatica di sopravvivere. Ma non tanto per gli ottantenni, che la pensione ce l'hanno, quanto per quei giovani che non hanno lavoro e soldi e devono ricorrere a stratagemmi. Amore cieco, brano di punta dell'album che vede la collaborazione degli Ex-Otago, parla della fatica di non poter controllare sempre tutto. Protagonisti della canzone sono due amanti ciechi che si sorreggono a vicenda e che imparano a fidarsi l'uno dell'altra pur non potendosi vedere, e se ci riescono loro, perché non può riuscirci chi può vedere? La doppia negazione narra in modo toccante la fatica di stare da soli. E' la storia di una donna sola ed inquieta che teme il passare del tempo ma attende ansiosamente la fine dell'estate per poter ricominciare con i corsi, la palestra, il volontariato e sentirsi meno sola. Risiko parla della fatica di raggiungere il risultato, e per arrivarci spesso è necessario il litigio, a volte proprio come fosse una attenta strategia. Mah parla della fatica di prendere decisioni ed è un elogio delle persone insicure. L'occasione, con Bianco come ospite, parla del problema principale dei giovani della nostra epoca: la fatica di combinare qualcosa. Perché anche volendosi prendere responsabilità, ciò che mancano sono le occasioni. Come dice il testo: "Non ho paura di perdere / Il mio problema è non giocare". Portiere volante è bellissima. Parla della fatica di rimanere puri. Di continuare a giocare a pallone al campetto dell'oratorio mentre l'Italia va a rotoli. Ci vediamo a casa parla della fatica di vivere davvero un amore nella quotidianità. L'angoscia di sapere che durante la giornata lavorativa si perdono moltissime ore che vorremmo dedicare alla persona amata, e alla sera dover tornare a casa stanchi e non avere quelle energie che vorremmo dedicare all'amore. Pagliacci tutti voi! è il gran finale, una sorta di inno di battaglia che chiama a raduno tutti i pagliacci, perché è una fatica essere italiani ma è una fatica anche essere pagliacci. Auguriamo ai tre Pagliaccio la fatica di fare ancora centinaia di concerti perché la musica del trio biellese è una musica che tanti italiani possono capire. Marco Maresca
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