Si intitola Warsaw l'esordio della band milanese The Gluts, ed esce per Nasoni records in vinile a tiratura limitata. 100 copie inizialmente (poi 300), numerate e personalizzate a mano, e con in allegato un racconto scritto dalla band. Il suono è una commistione di noise punk, psichedelia, wave e progressive rock.
L'album deve il nome alla città in cui sono stati scritti alcuni dei testi dei brani, ma fu anche il nome del primo embrione dei Joy division, tra le fonti di ispirazione dei The Gluts. Le sonorità dark/wave del brano d'apertura Rag doll possono ingannare, perché la band non è solo questo. E' anche tanto casino di chitarre, come nella successiva Please be patient with your dad, effettistica smisurata anni '90 in Iceman, un po' di Smashing pumpkins in Enemies, un po' di The Cure in Vietnam, un po' di The Damned in The thing. Particolare la voce, cupa e malinconica ma che si lascia andare a sprazzi di dolcezza. La finale Don't believe in fairy tales, in cui emerge qualche momento noise, prosegue poi idealmente nel racconto allegato all'album. Per il futuro ci si aspetta qualcosa che si discosti maggiormente dalla rincorsa dei maestri del passato. Marco Maresca
Tracklist:
Side A:
1. Rag doll
2. Please be patient with your dad
3. The thing
4. Iceman
5. Bad man
Side B:
1. Don't tease me please
2. Enemies
3. Vietnam
4. Don't believe in fairy tales
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