I partenopei Riva esordiscono con un disco intitolato Le nostre vacanze sono finite, uscito per l'etichetta Full heads. I Riva dedicano il loro disco ai loro coetanei, "trentenni di oggi, che, con indomito coraggio e sprezzo del buonsenso, si uniscono nel sacro vincolo del matrimonio, accendono mutui e mettono al mondo poveri malcapitati per la sola gioia di resistere assieme".
Quello dei Riva è un album i cui testi rimangono sorprendentemente impressi, già dopo un paio di ascolti, forse proprio perché sono di straordinaria attualità per chi a trent'anni inizia a fare i conti su come realizzare la propria idea di vita. Il brano in cui le intenzioni dei Riva sono più manifeste è a poco più di metà scaletta e si intitola Non ho l'età (non più). Narra di un amore che vorrebbe essere semplice, sostenuto da un impeto quasi animalesco ("e poi mi chiedo: a cosa servon le parole / se a un cane basta avvicinarsi ed annusare?") ma si ritrova invece incalzato dall'età anagrafica, poiché "voi siete giovani e vinti e noi dei dinosauri ingombranti". Ed in sostanza il disco è tutto così: nel brano La pensione la band ricostruisce con uno schema di domanda e risposta il percorso di vita di un uomo comune che lavora tutta la vita per comprarsi una casa al mare e poi va in pensione e muore. Forse è la coppia l'unica cosa che dà sostentamento in un mondo così apparentemente privo di senso e di finalità, e sono infatti parecchi i brani che parlano di coppie: Io & te parla di una coppia che vorrebbe a tutti i costi una vita più dignitosa e meno noiosa, anchea a costo di ricorrere alle rapine. Stupidi e vecchi è una presa di coscienza del tempo che passa senza che ci si renda conto dell'importanza della persona che si ha accanto. Normale parla di una coppia che ha perso la casa. Il massimo del pathos si raggiunge in Viola, che parla di un omicidio a sfondo passionale. Il brano conclusivo, La felicità non si può comprare, riassume i contenuti di un disco che parte da constatazioni amare ma trova il suo lieto fine ("io voglio stare qua / magari è meglio se con te / e voglio avere dei bambini / o forse è meglio dei cani"). Un disco che ci fa guardare fin troppo negli occhi di quel mostro, purtroppo ancora troppo spaventoso, di una crisi che sta rovinando la vita alla generazione presente e a quella futura. A margine del discorso sui contenuti (particolarmente importanti in un disco come questo), c'è da sottolineare la sapiente mano di Giuliano Dottori che ha fatto da esperto sovraintendente al progetto. Meglio la seconda parte del disco, più rallentata, rispetto alla prima, in cui i toni estivi e la drum machine rischiano di banalizzare il contenuto. In sostanza, un disco che dopo almeno due ascolti rimane impresso. Marco Maresca
Tracklist:
1. Le nostre vacanze sono finite
2. Io & te
3. Stupidi e vecchi
4. Il palinsesto della Rai
5. Marzullo
6. Normale
7. Non ho l'età (non più)
8. Viola
9. Un posto che non esiste
10. La pensione
11. La felicità non si può comprare
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