È difficile creare un concept album senza annoiare l’ascoltatore, e devo ammettere che i Moustace Prawn centrano alla grande l’obiettivo. Erebus trasmette eloquenza ed efficacia, è un disco intelligente nella sua adattabilità e nella sua perspicacia. È un lavoro che trasmette curiosità e cultura, senza né illudere né sconvolgere. La ricerca della musicalità non si perde in virtuosismi, anzi ci riporta alla realtà raccontandoci di un mondo che la maggior parte di noi non avrebbero mai immaginato. Come andare a raccogliere le castagne in novembre, di domenica, parlando della cena appena si risale in macchina con le mani gelate.
L’unica “nota dolente” se così la vogliamo chiamare, riguarda la produzione del disco, resa possibile dall’egregio lavoro di Piccola Bottega Popolare e MArte Label ma anche grazie ad una vasta opera di fundsearching durata tutto l’anno 2014, purtroppo. Ribadisco il concetto: questo non si chiama fare “musica indipendente”; i gruppi che si definiscono tali non operano tramite fundsearching, ma si impegnano giorno e notte per riuscire a produrre autonomamente grazie ai loro contatti a livello di etichette e distributori la propria musica. Quindi, purtroppo, Erebus non è un disco di musica italiana indipendente. Andrea Vecchio
L’unica “nota dolente” se così la vogliamo chiamare, riguarda la produzione del disco, resa possibile dall’egregio lavoro di Piccola Bottega Popolare e MArte Label ma anche grazie ad una vasta opera di fundsearching durata tutto l’anno 2014, purtroppo. Ribadisco il concetto: questo non si chiama fare “musica indipendente”; i gruppi che si definiscono tali non operano tramite fundsearching, ma si impegnano giorno e notte per riuscire a produrre autonomamente grazie ai loro contatti a livello di etichette e distributori la propria musica. Quindi, purtroppo, Erebus non è un disco di musica italiana indipendente. Andrea Vecchio
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