Dopo l'album d'esordio e un tour di duecento date in giro
per l'Europa, Eusebio Martinelli, con l'inseparabile Gipsy Abarth orkestar,
torna con un album intitolato Apolide.
Un disco caratterizzato da un'allegria festosa e coinvolgente (con un
retrogusto amaro), per celebrare un mondo nel quale i confini sono solo sottili
linee tratteggiate.
Recensione in 10
parole: travolgente (la partenza del disco, con la strumentale Apolide alla quale segue la vigorosa Danza sulla polvere e poi nuovamente un
brano strumentale, intitolato Surus),
strumentali (la maggior parte dei brani: quattro su sette), voci (ci sono varie
voci femminili, tutte idonee al tipo di musica. La voce di Eusebio Martinelli
ha purtroppo spesso una deriva da sagra del liscio che non la rende totalmente
convincente per un progetto con velleità così internazionali), altalenante (i
ritmi sono sempre buoni e travolgenti ma ci son tante cadute di stile), remix
(il Gazpacho remix di DJ Tagada sa di
anni '90 e di Macarena e pur essendo
una bonus track riesce a rendere irritante tutto il resto del disco),
poliritmie (la batteria esagera nel complicare quando non serve, con
virtuosismi che spesso non son funzionali alle canzoni), un vero peccato
(perché le canzoni son buone e fanno presa sull'ascoltatore ma l'accozzaglia
finale è davvero poco raffinata), messaggio (c'è un bellissimo messaggio di
unione dei popoli, ci sono musicisti internazionali ed apolidi che hanno
vissuto gli orrori delle guerre e ora possono raccontarli in musica, ma tutto
passa in secondo piano a causa della realizzazione fin troppo
"italiana" del disco). Marco
Maresca
Voto: **
Tracklist:
1. Apolide
2. Danze sulla polvere
3. Surus
4. Grecale
5. Oleao
6. Le cantine di San Giglio
7. Sinfonia
5
Bonus
track: Gazpacho remix by DJ Tagada
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