Adolfo Dececco, cantautore pescarese, classe 1986, è alla
sua nuova avventura discografica, intitolata Metromoralità. Il disco è una produzione Zelda music / Jack Decò
music, con distribuzione Universal, e ha come produttori artistici ed
arrangiatori nomi importanti quali Vince Tempera e Guido Guglielminetti. Le
dieci tracce parlano di attualità, di adattamento alla vita metropolitana, e
inevitabilmente anche d'amore.
Recensione in 10
parole: interessante (l'espressività vocale di Dececco. Canta bene, si sa
esprimere con la voce e non risulta mai pesante), arrangiamenti (curati,
radiofonici, mainstream senza essere ammiccanti), disomogeneità (la prima metà
del disco abbonda di luoghi comuni che potevano essere sviluppati meglio, la
seconda parte è più introspettiva e personale, come il brano Come si coltivano i fiori, e merita più
di un ascolto), originale (il tema di Il
tempo dell'amore, brano che parla della difficoltà di sincronizzare i tempi
di uomo e donna, sia relazionalmente che fisicamente. Anche questo testo, come
i precedenti, poteva essere sviluppato meglio, ma è comunque apprezzabile),
introspettiva (L'amore paziente,
forse il brano migliore), nomi grossi (dai produttori Tempera e Guglielminetti,
a vari sessionmen navigati tra cui Elio Rivagli e Ivano Zanotti alla batteria,
Pier Mingotti al basso, Andrea Morelli alle chitarre), semplicità (autentica e
genuina, come traspare dal brano Canzone
semplice), maggiore profondità (nei testi, se possibile. Il suggerimento in
vista di un prossimo album). Marco
Maresca
Voto: **/
Tracklist:
1. Metromoralità
2. Chiara che pensi?
3. Tempo tecnico
4. Touchscreen
5. Il tempo dell'amore
7. Canzone semplice
8. Come si coltivano i fiori
9. Dietro le nuvole
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