Perfect Laughter è il nuovo
disco dei Sycamore Age che dovremmo considerare, secondo quanto loro
stessi dicono, un concept album sul dialogo tra uomo e divinità. La
risata perfetta a cui si riferisce il titolo dell'album è una
citazione di Charles Bukowski.
Non posso fare a meno di menzionare il
loro primo lavoro omonimo del 2012 che a me era piaciuto molto con il
suo elettro progressive rock. Con Perfect Laughter si
immergono nella psichedelia.
Partono spediti con 7 per
atterrare su Monkey Mountain. Undici tracce di full immersion
psichedelica e non solo, interpretata da questi bravi artisti toscani
difficilmente ancorabili a una casella spazio-tempo.
Sebbene questo lavoro non mi sia
piaciuto neanche lontanamente quanto il disco del 2012 sono riuscita
a identificare il mio pezzo preferito, Noise of Falls.
I Sycamore Age sono artisti che si
contraddistinguono sin dall'inizio della loro carriera per l'estroso
talento e per lo strumento vocale di Francesco Chimenti che può
trasformare un pezzo quando vuole. Ti fa pensare ai Led Zeppelin e
poi con una sola sfumatura ti porta sulle rive del Mississippi di
Jeff Buckley... e ancora altro.
Tra i
brani, Behind the sun, un pezzo che è una visione e
sembra, ma sembra solo, una ninna nanna. Cheap Chores
strumenti e rumori di ogni tipo si assemblano in un coro
allucinogeno.
Colpisce, ma anche no, come a distanza
di decenni il viaggio musicale (e psichedelico) dei Beatles di Sgt.
Pepper's e Magical Mistery Tour e di altri artisti fine anni Sessanta
sia ancora e sempre fonte di ispirazione.
Perfect Laughter è stato
realizzato come il precedente album nel piccolo studio casalingo dei
Sycamore che spiegano come abbiano a disposizione numerosi strumenti
soprattutto di piccola taglia tra cui bouzouki, organo a mantice
indiano, piccole tastiere giocattolo, ecc., cedendo spesso alla
tentazione (che si fa sentire nel disco) di inserire strumenti
casalinghi come coperchi, pentolini, bidoni della spazzatura,
bicchieri. Espedienti che hanno permesso loro di creare un'ottima
base ritmica senza ausilio di batterie dando al loro lavoro
un'originalità inusuale. Ovviamente nei Live questi espedienti ed
accorgimenti non possono essere riprodotti. Una bella sfida creare e
ricreare atmosfere adeguando gli strumenti di volta in volta.
Il disco è un ottimo lavoro
indubbiamente, ma non è un disco che ascolterò nuovamente. Forse
sarebbe interessante sentirlo interpretare in un Live. Mi verrebbe da
dire che i Sycamore si sono fatti il loro viaggio psichedelico, ma
che secondo me ora potrebbero passare ad esplorare altro. Alessandra Terrone
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