26 gennaio 2015

Psichedelia allo stato puro per i Sycamore Age con Perfect Laughter

Perfect Laughter è il nuovo disco dei Sycamore Age che dovremmo considerare, secondo quanto loro stessi dicono, un concept album sul dialogo tra uomo e divinità. La risata perfetta a cui si riferisce il titolo dell'album è una citazione di Charles Bukowski.
Non posso fare a meno di menzionare il loro primo lavoro omonimo del 2012 che a me era piaciuto molto con il suo elettro progressive rock. Con Perfect Laughter si immergono nella psichedelia.
Partono spediti con 7 per atterrare su Monkey Mountain. Undici tracce di full immersion psichedelica e non solo, interpretata da questi bravi artisti toscani difficilmente ancorabili a una casella spazio-tempo.

Sebbene questo lavoro non mi sia piaciuto neanche lontanamente quanto il disco del 2012 sono riuscita a identificare il mio pezzo preferito, Noise of Falls.
I Sycamore Age sono artisti che si contraddistinguono sin dall'inizio della loro carriera per l'estroso talento e per lo strumento vocale di Francesco Chimenti che può trasformare un pezzo quando vuole. Ti fa pensare ai Led Zeppelin e poi con una sola sfumatura ti porta sulle rive del Mississippi di Jeff Buckley... e ancora altro.
Tra i brani, Behind the sun, un pezzo che è una visione e sembra, ma sembra solo, una ninna nanna. Cheap Chores strumenti e rumori di ogni tipo si assemblano in un coro allucinogeno.
Colpisce, ma anche no, come a distanza di decenni il viaggio musicale (e psichedelico) dei Beatles di Sgt. Pepper's e Magical Mistery Tour e di altri artisti fine anni Sessanta sia ancora e sempre fonte di ispirazione.
Perfect Laughter è stato realizzato come il precedente album nel piccolo studio casalingo dei Sycamore che spiegano come abbiano a disposizione numerosi strumenti soprattutto di piccola taglia tra cui bouzouki, organo a mantice indiano, piccole tastiere giocattolo, ecc., cedendo spesso alla tentazione (che si fa sentire nel disco) di inserire strumenti casalinghi come coperchi, pentolini, bidoni della spazzatura, bicchieri. Espedienti che hanno permesso loro di creare un'ottima base ritmica senza ausilio di batterie dando al loro lavoro un'originalità inusuale. Ovviamente nei Live questi espedienti ed accorgimenti non possono essere riprodotti. Una bella sfida creare e ricreare atmosfere adeguando gli strumenti di volta in volta.
Il disco è un ottimo lavoro indubbiamente, ma non è un disco che ascolterò nuovamente. Forse sarebbe interessante sentirlo interpretare in un Live. Mi verrebbe da dire che i Sycamore si sono fatti il loro viaggio psichedelico, ma che secondo me ora potrebbero passare ad esplorare altro. Alessandra Terrone

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