Chi di noi non ha mai pensato di scappare? Di correre via da
tutte quelle cose ci schiacciano e contro cui sembra di non avere armi. Il
sogno di respirare a pieni polmoni, lasciando le polveri in balia delle loro
correnti, guardando il proprio compagno/a di fuga e dirgli... Rideremo. Quest'ultima parola, appunto, è il titolo del primo
long-playing ufficiale dei Suite solaire. Ripercorrono, in 11 brani, ogni sembianza che la voglia di
scappare può assumere, ogni pensiero ed ogni valutazione che attanagliano un
fuggitivo.
Fin dall'inizio sono molto chiare le intenzioni dei musicisti e del
prodotto che si sta ascoltando. La cosa più fraintendibile da fare sarebbe
quella di etichettarlo superficialmente come “italiano”. Di norma, questo nome non viene adoperato in modo gradevole, si tende ad usarlo come identificativo
di una cosa non tanto pregevole, magari banale. Posso affermare, invece, che questo album è italiano nella migliore
accezione. Rispetta le radici cantautorali dello stivale e pur trattando di
argomenti che sono di un certo peso, i suoni e le composizioni strumentali non
risultano mai noiose o pesanti. Le melodie adoperate concedono di rilassare
l'orecchio e di stare attenti al discorso che viene impostato, alle riflessioni
fatte fino ad immaginarne l'epilogo del soggetto trattato. Non si tratta di
ascoltare nenie o cantilene deprimenti, si tratta di ascoltare una o più
persone che raccontano una storia (che sia la loro o quella di altri), sono
descrizioni di ciò che accade. Mi ricollego all'aggettivo “italiano” per fare
una parentesi di apprezzamento: se esiste una corrente musicale che l'Europa
ci ha invidiato è proprio la musica prog italiana. Sentire l'utilizzo del
flauto traverso mi ha portato immediatamente a pensare a quella schiera di
musicisti e compositori di tutto rispetto. Quindi, badiamo bene all'utilizzo di
questo aggettivo, esiste un intero ventaglio di produzioni di enorme pregio e
si sente che questi ragazzi un po' se le sono spulciate. Il disco, pur non essendo un concept album, risulta essere
legato e scorrere in modo molto fluido. Oltre al filo conduttore della tematica
abbiamo un crescendo di composizioni che determinano gli stati d'animo. I Suite solaire sono coerenti, non puntano
allo stupore di chi ascolta ma puntano al succo della questione. In alcuni
brani si sente una scelta artistica che si distacca molto dalle contemporanee,
riguarda tenere il fattore strumentale piuttosto basso come intensità, quasi
come un tappeto, per lasciare spazio al racconto musicale. Stretta di mano a tutta la band, attendiamo il secondo
album. Lorenzo Stangalini
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