Non male questo Ago, ultimo lavoro del duo al femminile Lilies on Mars, sarde ma con sede legale a Londra (e già al lavoro anche con le MAB, che accompagnarono Battiato in un tour memorabile di qualche anno fa). È un disco di buona musica elettronica che sperimenta le più recondite piegature del pop e del goa, rimanendo fedele ad un ben marcato ed inossidabile spirito punk di sottofondo.
Il suono è minimale e molto pragmatico ma le atmosfere sono veramente ballabili, infondono allegria e positività. Le parole cantate (sussurrate, sarebbe più opportuno ammettere) in questi nove brani sono poche ma rimangono in testa, leggiadre ed assolutamente non altisonanti. Le Lilies on Mars, con questo loro quarto album in studio, rendono facile un genere difficile e spigoloso come il loro, scandendo i tempi con sintetizzatori e complicati accorgimenti che sanno però utilizzare, grazie evidentemente alla loro bravure come musiciste, in maniera perspicacemente lineare. Esempi ne sono canzoni come Dancing star e From Earth to above, dove il duo è abilissimo nel legare inscindibilmente indie ed elettronica in modo armonioso ma al tempo stesso direttissimo, come insegnano Architecture in Helsinki, Modest Mouse e Sigur Ròs. Ago può essere allora definito un lavoro tridimensionale, dalle variagate sfaccettature e solidi obiettivi. Il disco esce , tra l’altro, per l’etichetta romana indipendente Lady sometimes records, che basa la sua produzione facendo riferimento alle più radicali ed apprezzabili idee Do It Yourself. Prendere bene nota quindi. Andrea Vecchio
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