Verso la fine di dicembre 2015 è uscita, con il benestare di Ghigo Renzulli, una compilation tributo al trentennale dell'esordio discografico dei Litfiba, avvenuto nel 1985 con l'album Desaparecido. Si dice spesso che la new wave italiana abbia ricalcato quella inglese copiandone l'estetica, ma Desaparecido è un album che, a chi lo sa ascoltare, mostra quanto era avanti, in quegli anni, una parte della scena musicale italiana, coi riflettori puntati su Firenze. Sottovalutata perla musicale degli anni '80 del nostro Paese, Desaparecido viene omaggiato da tredici band nostrane, sconosciute come lo erano all'epoca i Litfiba. Ne risulta un album intitolato 30 Desaparecido, che omaggia la band fiorentina e ne rinvigorisce l'ascolto.
La scaletta è quella originaria, più altri cinque brani dei primordi, tornati in auge con il fortunatissimo tour della Trilogia del Potere. Si parte con una voce femminile, quella della rock band romana degli Aredhea con Eroi nel vento. Chi pensava ad un album tributo di imitazione della voce di Pelù rimane stupito con un inizio che non ci si aspetta. L'alternative rock dei siciliani Zizzania stravolge, forse troppo, La preda, ma mostra personalità. Gli Ucronìa propongono una versione, appesantita nei suoni, di Lulù e Marlene. Istanbul viene destrutturata in maniera coraggiosa, ma fedele ai suoni sintetizzati originari, dai Missed Eleganza. Interessante la prova vocale, molto diversa dall'originale e particolare nell'approccio al cantato. Un'altra voce totalmente diversa dal marchio di fabbrica è quella di Mor (Stefano Mordenti) con Tziganata. Cover riuscitissima, con tastiere elettropop brillanti. Forse la rielaborazione migliore di tutta la compilation. I romani Jeremeas propongono una versione di Pioggia di luce più sanguigna e suonata e meno eterea dell'originale. Desaparecido dei Narko'$ è cupa, quasi doom metal nelle chitarre e nella batteria. Un altro tentativo coraggioso che non si genuflette. Guerra era indubbiamente il brano più folle di Desaparecido. Impossibile ricalcarne le sonorità originarie. I Linekurve attaccano quindi con un basso funky. Sorprendente, qui, la somiglianza vocale con Pelù. Finisce la scaletta originaria ed iniziano poi le perle: Luna, rifatta dagli Avorionero, gioca con le sonorità ancora acerbe di uno dei primi brani dei Litfiba. Transea, brano che ancora adesso con grande trasporto i Litfiba portano in tour, viene proposto con devozione dai Cumcordis. La canzone viene riproposta pari pari ma è impossibile eguagliare la forza evocativa originaria. Per Elettrica danza i colori sfumano nel dark con i Controsigillo. Onda araba rivisitata dagli Effe16 perde le tinte mediorientali ed acquista l'incedere di Lust for life di Iggy Pop. Finale col botto coi mantovani Sinezamia che propongono una cover energica e molto rock di Versante Est. Anche loro non hanno timore di alterare le strutture originarie se serve a dare una ventata di fresco. Renzulli approva la compilation e anche noi. Bravissimi tutti questi esordienti. Per 17 Re sarebbe un sogno qualcosa di analogo ma con artisti già emersi dal sottobosco musicale. E magari qualcuno un giorno si accorgerà che ai Litfiba della Trilogia dobbiamo tutto. Marco Maresca
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