I Nadàr solo tornano con un nuovo ambizioso album intitolato Fame (per i tipi di Massive arts
records). Il terzo full-lenght del gruppo torinese nasce come un concept
sulle malattie psicosomatiche, spunto per parlare del tempo in cui viviamo, tra storie quotidiane, raccontate con semplicità e immediatezza. Storcerà il naso chi cerca elementi estremamente alternative rock: il disco propone spunti musicali orecchiabili ed immediati, supportati da un ritmo incalzante che "semplifica" leggermente la proposta del precedente Diversamente? come, puntando invece su grinta e velocità a mille.
Apre La vita funziona
da sé, che è una sorta di presentazione dei Nadàr solo, tre uomini
determinati a vivere da artisti in una realtà che non lo permette, consapevoli
dei sacrifici che questa scelta di libertà comporta. Segue il singolo Non volevo, sul timore di affrontare il
mondo e la vita. Cara madre, con
Mattia Boschi dei Marta sui tubi, ospite al violoncello, è forse il brano più
toccante, la storia di una madre ipocondriaca raccontata con gli occhi di un
figlio che la osserva ormai con distacco. Il pezzo più conturbante e
controverso del disco è indubbiamente Jack
lo stupratore, sulla metamorfosi di un uomo da impotente a mostro, forse
per paura di vivere, forse no. Fará discutere.
"Salvami che poi ti salverai", cantano i Nadàr
solo in La gente muore, un invito
delicato alla fiducia, all'amore. Dopo Piano
piano piano arriva l'ascolto di Ricca
provincia. Tanti artisti hanno voluto parlare di bulimia, cercando di non
essere scontati o superficiali. Il trio torinese ci riesce a metà. Nonostante
la poesia e la delicatezza del racconto, non riesce a prescindere dal solito
scenario provinciale e/o familiare con cui il problema si deve confrontare,
denunciando il contesto fatto di apparenze in maniera generica. Molto bello il
confronto generazionale di Akai,
sullo sfondo di memorie di guerre, come altrettanto toccante è Splendida idea, sull’incapacità di amare
e di aver cura di se stessi, che non ci rende capaci di amare alcuna forma di
vita, o viceversa.
Dopo Shhh! sul
finale, si chiude con la ballata poetica sull'adolescenza Non sei libero, una riflessione sull'opportunità di scegliere in libertà prima
che la vita decida per noi.
In conclusione, Fame è un buon disco, un tassello importante nella direzione di crescita artistica (e si spera anche di pubblico) che la band torinese merita di avere. Marco Vierucci
Tracklist:
1. La vita funziona da sè
2. Non volevo
3. Cara madre
4. Jack lo stupratore
5. La gente muore
6. Piano piano piano
7. Ricca provincia
8. Akai
9. Splendida idea
10. Shhh!
11. Non sei libero
Nessun commento:
Posta un commento