I GTO sono in giro dal 1993 e sono arrivati al quinto disco.
Little Italy, distribuito da Self, è
un album folk che racconta tante piccole storie dei giorni nostri. Una musica
da festa del paese, con la quale si può ballare e lasciarsi andare con
leggerezza, ma indubbiamente non è questo il solo scopo dei GTO, altrimenti non
sarebbero in pista da tutti questi anni. C'è una certa forza, infatti, anche
nei testi. Si parte dallo ska di Barabba,
un brano sulla giustizia e i suoi punti deboli, con citazioni dalla Bibbia ma
anche da Rino Gaetano. Il rude è un
brano western, una storia struggente su un uomo che amava vivere da solo, che
si credeva più forte di ogni cosa finché non vide nel bosco un uomo impiccato,
e in quel momento prese coscienza della morte. Little Italy è un brano fin troppo prevedibile sui vizi dell'italietta,
e forse è il punto debole dell'album per le critiche fin troppo scontate. Per
fortuna l'album si risolleva con una bella ballata, intitolata La via del mare, che per argomento ha le
strade che divergono e le relazioni che si interrompono, e le canzoni che
ricordano il passato. Il mondo circense, con le sue suggestioni e i suoi ritmi,
è narrato in Lumea mea este. In Montedoro c'è il classico folk
all'italiana con il quale i GTO si destreggiano bene. Granelli di sabbia è un brano ricco di passione, di vita vissuta e
consumata, che sa di Zucchero e di Gipsy kings. Cielodivento è un piccolo capolavoro nell'album, una canzone da
Nomadi, da concerto in piazza, da gente che si abbandona alla danza e si affida
al ritmo circolare delle stagioni. L'atmosfera da festa in piazza prosegue con Amore fermati, che parla di un
matrimonio interrotto poco prima del sì. La
regina ripercorre alcuni clichè della musica popolare, introducendo la
figura della donna di paese, quella più chiacchierata, quella più guardata ed
invidiata, della quale tutti immaginano le storie segrete. Per concludere in
bellezza, Festa popolare riassume
l'atmosfera che pervade tutto il disco, e regala un ultimo momento di danze
spensierate e di ottimi fraseggi di chitarra. Si chiude così un album leggero
nella forma ma intenso nelle intenzioni, oltre che nelle emozioni procurate. E
per fortuna con l'estate inizia finalmente il periodo delle sagre di paese. Marco Maresca
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