28 maggio 2015

Push button gently - URU - Rec. in 10 parole

I comaschi Push button gently si danno da fare, da anni, in una sorta di "psichedelia di ritorno". Un settore nel quale sono consapevoli di non essere i soli, ma vogliono dimostrare di avere qualcosa in più, da dire, rispetto agli altri. Il loro EP di venti minuti (e di ben nove tracce) si intitola URU, che va pronunciato lettera per lettera: "you are you". L'etichetta è Moquette records.



Recensione in 10 parole: album (ben nove brani: il disco si merita una vera e propria definizione di full-lenght album. Strano che venga presentato come un EP), strumenti (tra il convenzionale e l'elettronico, nel poster interno al package sono raffigurate anche vecchie radioline e console di videogiochi anni '80 e '90, ma vengono usate, sul disco, alla stregua di strumenti? Se sì, non ce ne siamo accorti), influenze (vengono presentati come "i Blur dopo aver mangiato a colazione In utero". In effetti è vero: la struttura dei brani è spesso in stile brit-pop e i giri di basso ricordano i Nirvana), Damon Albarn (si nota una certa influenza e somiglianza nel cantato in inglese, ad esempio all'inizio di Disappearing), moda (sì, perché quel misto di scanzonatezza elettronica e di psichedelia è più una moda che altro), qualcosa in più (se c'è, per il momento non è molto visibile. Ma magari arriverà), intermezzi (ce ne sono vari, tra i brani veri e propri. Ai Blur riescono sempre bene. Per gli altri non è detto che il risultato di successo sia garantito). Marco Maresca

Voto: **


Tracklist:

1. Liftoff
2. Tarpit cock and the bazoukie returns
3. Turnaround
4. Idyll
5. Kinnonai
6. You are you
7. Somersaults in 10G
8. Disappearing
9. Houston we have weirdness

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