Neve è l’album d’esordio dei
Lingue Sciolte, band romana che propone un pop-rock che si contamina d’elettronica
in qualche punto, d’acustico in altri ma senza mai perdere coesione, vuoi anche
per la voce sicuramente d’impatto di Federico Vittorini. E’ un disco
interessante ma acerbo, con punti di forza che all’improvviso diventano i punti
deboli, in un’altalena d’impressioni che alla fine si chiude in un sostanziale
pareggio.
Beatrice non è il miglior inizio: la voce esce fin troppo rispetto
agli strumenti, il testo sembra quello di un’Albachiara piuttosto sbiadita ed
in generale non si nota qualcosa che spicchi particolarmente. Per fortuna Woody Allen ricalibra il tiro, e
puntando sul pop elettronico (condito da strofe minimali a base di chitarra acustica)
con un cantato dalla metrica efficace riesce a far dondolare piacevolmente il
piede a tempo. E’ proprio la metrica della voce a far risaltare alcuni brani e,
alternativamente, ad oscurarne altri. La romantica Solo di te, col piano che si prende musicalmente la scena, ha
ritornelli molto efficaci ed azzecca anche parole che restano in testa, il
ritmo vocale nelle strofe della conclusiva Mi
piaci solo d’estate è coinvolgente e crea un piacevole contrasto con l’atmosfera
tranquilla del brano: a far da contraltare Era
mattina ha delle strofe che si prendono libertà metriche che lasciano
perplessi, le stesse che si possono ravvisare nell’iniziale Beatrice.
Anche sul fronte dei testi la
situazione è quantomeno incostante. Era
mattina saltella fra poetica, invettiva e vita di tutti i giorni senza
darsi un’anima ben definita, Indipendente
è confusionaria e troppo statica dal punto di vista musicale. Per quanto gli
arrangiamenti siano ben fatti e la parte musicale sia efficace è la voce il
vero motore della band, e quando non funziona come in Neve, dove si prende troppa libertà stilistica, a risentirne è l’intero
progetto.
Sospesi fra la voglia di dire
qualcosa (Era mattina affronta l’abuso
di potere citando direttamente casi come Aldrovandi e Giuliani, senza temere di
farlo in maniera controversa) e quella di giocare con le parole i Lingue
Sciolte restano sospesi in un limbo di indefinizione. Divertono e trascinano ma
a corrente alternata, anche se quando lo fanno lasciano trasparire un ottimo
potenziale su cui lavorare. Stefano Ficagna
Tracklist:
1. Beatrice
2. Woody Allen
3. Era mattina
4. Indipendente
5. Solo di te
6. Neve
7. Mi piaci solo d'estate
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