Il nuovo disco dei Ninos du Brasil è molto difficile. Innanzitutto è
lunghissimo, ma di una lunghezza misurabile in attimi e sensazioni più
che in minuti e tracce. "Vida Eterna" è infatti una recherche tra
sperimentazione, sonorità
e cultura che non ha precedenti, per quanto ne possa pensare io, nello
scenario musicale indipendente italiano. Le atmosfere sono quelle delle
feste della seconda metà degli anni '80, delle feste in casa, in case
enormi nelle quali il salone, bianco e ocra,
occupa la maggior parte dello spazio. I Ninos du Brasil occupano tale
spazio facendosi largo a colpi di machete tra le fronde sudate e
ricoperte di insetti, e quando arrivano a destinazione scrivono
O som de ossos tribali, neofolk e pragmatici. Quasi impettiti. La
batucada sudamericana è arricchita con improvvisazioni noise ed
echeggiamenti improvvisati, la samba brasilana si riveste di spleen e
malinconia:
Condenado por un idioma desconhecido e l'incipit O vento chama seu nome, ipnotica e lussureggiante nel suo battito incessante,
ne sono le testimonianze più durature e impressionanti, riportandoci ad
una dimensione
d'ascolto più angusta e rustica rispetto alle sonorità che siamo
abituati a seguire nelle nostre giornate, tra i nostri impegni, nella
nostra routine accompagnatrice quotidiana.
"Vida Eterna",infatti,non
ammette divagazioni e miseri riempitivi, e il doppio
Vascellari- Fortuni si dimostra calibrato e studiato nei minimi
dettagli per affrontare una Coppa Davis tutta in discesa. I Ninos du
Brasil non suonano musica per risvegliare coscienze o per spronare alla
riscossa: preso in un'ottica meramente funzionale,
"Vida Eterna" è un documento artistico spudoratamente fine a sè stesso,
nel quale gli arzigogoli artistici e le velleità musicali creano una
commistione perfetta tra gli interessi coltivati negli anni e una
puerile voglia di mettersi in luce, sgomitando.
A magia do rei II è moderna ed elettronica, mentre uno spiccato romanticismo è rintracciabile nelle pause sinottiche e negli interludi ritmici di
Algo ou alguém antre As arvores.
Ninos du Brasil penso sia il punto d'arrivo, perfettamente
equilibrante, delle due carriere artistico / musicali di Fortuni e
Vascellari da Vittorio Veneto: entrambi musicisti nei With Love, gruppo
emoviolence di carisma mondiale durante i primi anni
2000, e successivamente indirizzati su due strade a prima vista
parallele e difficilmente contingenti. uno più punk e l'altro più
artistico, il primo più musicalmente attivo ed il secondo maggiormente
dedito a visual e cinematografia. Fuori su La Tempesta
Dischi e prodotto da Rocco Rampino, ex Laquiete ed ora Congorock. Andrea Vecchio
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