28 agosto 2017

Arrivare stanchi al traguardo: l'esordio degli Sheer Mag


Alla fine, gli Sheer Mag ce l'hanno fatta. Hanno pubblicato un album completo, dodici canzoni fatte e finite. Si intitola "Need to feel your love" e, però, è furiosamente noioso. Anche io li aspettavo al varco, avendoli seguiti in ogni loro pubblicazione come penso ogni fan della new wave punk che da sei-sette anni sta investendo il midwest americano. Dopo due EP striduli e sgargianti, arrivano a tagliare il traguardo col fiato corto e le idee troppo annebbiate, purtroppo.

In "Need to feel your love", infatti, sono sparite del tutto le sfumature di coerenza british stile Adicts, Stranglers e Uk Subs che avevano fatto del loro suono una vera icona raw punk, per lasciare spazio a linee più prettamente surf e new wave newyorkese: Just can't get enough e Turn it up sembrano addirittura ricalcare ( superficialmente, per giunta ) Hives e International Noise Consipracy; Need to feel your love è troppo lunga e stancante, Until you find the one pretende di essere una ballata ma suona come un intervallo indesiderato.  Le idee generali sono molto buone, ci mancherebbe altro, ma rimangono inaridite da una base ritmica troppo scontata, mal supportata da una voce non sfruttata al massimo del potenziale, lasciatà lì a crescere in cattività. Mi spiace un sacco sia per il gruppo di Philadelphia che per la loro etichetta, la Static Shock, che ha avuto il merito di lanciare band pazzesche come Ajax, Violent Future e Impalers e di produrre "Machine Response" dei Career Suicide, ma con il debutto a lunga gittata degli Sheer Mag non ci siamo proprio. Avrebbero dovuto, magari, metterci un pizzico di voracità e malizia in più, come hanno sempre fatto, invece di arenarsi ad ogni costo sulla lavorazione del suono e sul minutaggio dei pezzi. Ho già detto che mi dispiace un sacco? Andrea Vecchio

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