Gazzelle sceglie di pubblicare il suo album
di debutto, intitolato Superbattito, proprio quando Calcutta sembra
cominci a voler far perdere le proprie tracce, per un lasso di tempo
medio-breve. E geograficamente appartengono alla stessa regione, tra le
altre cose. Il disco di Gazzelle esce per l'interessantissima ed
eclettica (superbo il lavoro svolto con i toscani Siberia, a mio
avviso) Maciste Dischi. Il ragazzo, lui, Gazzelle, ci sa fare. Sia con
con gli arrangiamenti che le armonie, indubbiamente, ma il disco non è
affatto un lavoro interessante. Voce trascinata e troppo forzata sin
dall'inizio, con Non sei tu,
brano che a mio parere non dovrebbe aprire un lavoro.
Tantomeno di
debutto. Le immagini trasportateci dal suono sono poco ipnotiche e
sfiorano, alle volte, la banalità. La raggiungerebbero in pieno se non
fosse per la dolcezza di alcuni attimi, che comunque durano pochissimo
rispetto alla totalità degli spunti proposti da questo Superbattito. I
rimandi sono dolci, sì, ma banali e già raccontati. Quella te, per esempio, non si discosta molto dal lento e meccanico incipit di Non sei tu, e bisogna aspettare sino a Zucchero filato per
poter ascoltare, finalmente, qualcosa di minimamente accattivante: il
ridondante ed ansiogeno ritornello "Te lo ricordi, lo zucchero filato?"
ripetuto senza sosta è uno spunto più che interessante, incastonato in
una ritmica molto New Order e poco rintracciabile. Meltinpot inizia
anch'essa bene, ma si perde, infrattandosi in scontati giri e giochi di
parole. È una canzone con buone idee che si arenano, purtroppo, nella
più totale mancanza di idee. Su parallelismi e marchingegni vocali ben
strutturati posa le sue basi invece Balena, ultimo scorcio positivo del disco leggibile come un'alienante lista della spesa. Demodè sarebbe
un pezzo fighissimo se fosse urlato ed esultato, ma Gazzelle pare
proprio non averne idea, preferendo piuttosto inserire pianole ed
elettronica e ribadendo un'atavica mancanza di attitudine allo sfogo
sonoro. Rime "giù/più" come se piovesse, poi. Insomma, non voglio essere
toppo cattivo con Gazzelle, però dovrebbe metterci un po' più di
coraggio e andare dritto per la sua strada, invece che indugiare sulle
voglie del momento. Troppo Bugo (che peraltro è in rapidissimo declino) e nulla di Babalot, e questo è il risultato. Andrea Vecchio
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