Premetto: non mi hanno mai attratto i gruppi che nel nome avessero al loro interno le parole "sonora" o "sonoro". Il nome Cucina Sonora, poi, non mi ha fatto presagire nulla di buono sin dal primo momento che mi sia stato girato il disco, per farci una recensione. Mi devo invece ricredere, giusto un attimo. "Evasione", uscito per Toys for Kids Records lo scorso mese, è il secondo disco di questo solista fiorentino, al secolo Pietro Spinelli, che unisce pianoforte ed elettronica in modo intelligente e inusuale, lasciando finalmente in disparte accorgimenti modaioli come tastierine, claviette e sfumature che oggi come oggi stanno troppo spadroneggiando, nell'ambito indie.
31 luglio 2017
25 luglio 2017
Tradizione a tutto tondo: Lara Molino canta il suo Abruzzo
Fòrte e gendìle non è l’esordio
sulla scena discografica di Lara Molino, ma è come se lo fosse. Legandosi
ancora di più alla sua terra d’origine eccola uscire con un album folk in
lingua abruzzese, coadiuvata da un nome non da poco come quel Michele Gazich di
cui da queste parti abbiamo già parlato approfonditamente. Un album diretto e
semplice, quasi esclusivamente la voce di Lara, la sua chitarra e viola e
violino di Michele, con qualche comparsata del padre poeta Michele Molino. Una
semplicità che è croce e delizia del disco.
12 luglio 2017
Gazzelle, il modaiolo Superbattito è un esordio noioso
Gazzelle sceglie di pubblicare il suo album
di debutto, intitolato Superbattito, proprio quando Calcutta sembra
cominci a voler far perdere le proprie tracce, per un lasso di tempo
medio-breve. E geograficamente appartengono alla stessa regione, tra le
altre cose. Il disco di Gazzelle esce per l'interessantissima ed
eclettica (superbo il lavoro svolto con i toscani Siberia, a mio
avviso) Maciste Dischi. Il ragazzo, lui, Gazzelle, ci sa fare. Sia con
con gli arrangiamenti che le armonie, indubbiamente, ma il disco non è
affatto un lavoro interessante. Voce trascinata e troppo forzata sin
dall'inizio, con Non sei tu,
brano che a mio parere non dovrebbe aprire un lavoro.
10 luglio 2017
Il disco solista di Christaux, evitabile e dimenticabile
Visualizzazioni, collaborazioni, teaser,
venti minuti di concertino: staccare il voucher dell'indie italiano è tutto
qui. Non riesco a farci nulla, provo risentimento e covo rancore, quando a
venir meno siano impegno e abnegazione. Si parla di "progetti", "ritorni",
"sperimentazione", ma in realtà stiamo parlando di musicisti inani e
per nulla perentori, di cui sicuramente non sentivamo il bisogno. Christaux è
un artista proveniente dall'esperienza degli osannatissimi Iori's Eyes che pubblica
un disco da solista, tutto qui.
Dubbi e atmosfere cupe nell'esordio dei PoveroAlbert
Ma è tutto ok, sentenziano i Poveroalbert nel titolo del loro disco, una frase che fa capire l’esatto contrario già in quel “ma” iniziale, sintomo di qualcosa che non va. E’infatti tutto tranne che allegro il viaggio sonoro che si intraprende in questi nove pezzi, divisi fra una timida propensione elettronica, distorsioni che graffiano nei punti giusti e inaspettati arpeggi dal retrogusto math.
Che il mix sia curioso ed affascinante non ci sono dubbi, e anche se alcuni pezzi puntano più su una propensione che sull’altra (l’iniziale Intro, strumentale, è probabilmente il pezzo più frenetico e potente del disco) è l’equilibrio che regna sovrano, pendendo di qua e di là ma senza mai esagerare.
Che il mix sia curioso ed affascinante non ci sono dubbi, e anche se alcuni pezzi puntano più su una propensione che sull’altra (l’iniziale Intro, strumentale, è probabilmente il pezzo più frenetico e potente del disco) è l’equilibrio che regna sovrano, pendendo di qua e di là ma senza mai esagerare.
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