2 novembre 2009

Syd Barret omaggiato e (re)interpretato in un tributo

Esce per Octopus Records questa lodevolissima raccolta che vede varie band della scena indipendente rielaborare la musica di Syd Barrett. I brani proposti sono quasi sempre reinterpretazioni piuttosto distanti dagli originali, come Terrapin degli Atari in bilico tra sussurri e elettronica, diversissima dall'originale. Nella compilation possiamo ascoltare i Fuh trasformare una Long gone originariamente sommessa in un pezzo molto tirato e musicalmente ardito, i Gasparazzo cimentarsi con una versione reggae di Love you, o ancora i Super elastic bubble plastic ritagliare una efficacissima Dominoes su un tappeto noise. Ottime le interpretazioni dei Baby Blue che si cimentano in una versione garage di Dark globe, di Vanproof (Baby lemonade), Entrofobesse (She took a long cold look) e Filippo e Francesco Gatti (Golden hair), capaci di trasfigurare completamente i brani passati sotto setaccio. Più vicine alle versioni originali paiono invece It is obvious di Moltheni e Love song dei Roses King Castles.
Oltre alle formazioni citate sono presenti nella compilation anche Mesmerico (No good trying), Low-fi (No man's land), Mad hatters project (Octopus), From tropics with love (Rats), Jennifer Gentle (Opel). In un disco che impone un giudizio più che positivo, visto come si arrischia a maneggiare materiale ampiamente interiorizzato senza scadere nel ridicolo e anzi aggiungendo classe a un canzoniere di per sé già geniale. Quest'ultimo raccolta di spaccati musicali inaspettatamente malleabile, tanto da non temere nemmeno attualizzazioni lontane anni luce dallo stile originale del suo autore. Giovanna Oceania

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