Un disco "furbetto" costruito per piacere assecondando le mode. Infedele di Colapesce mi dà questa idea, di limitata autenticità.
Vocalmente monocorde, troppi ammiccamenti all'elettronica, ok i testi che mantengono un elevato livello di originalità. Questa una sintesi delle caratteristiche di un disco tra i più attesi dell'autunno.
La produzione di Iosonouncane ha lavorato sostituendo le chitarre con un'elettronica raffinata e mai pacchiana, che rende il disco ineccepibile, bellissimo e stratificato all'ascolto in cuffia, ma a mio avviso non particolarmente convincente.
Lo recensiamo ora, a un paio di mesi dall'uscita, partendo dal brano peggiore degli otto che compongono l'album, la prseudo natalizia Sospesi in cui la magia delle parole presto si trasforma in inedia. Molto meglio i primi singoli Ti attraverso e Totali in cui si attraversano territori più leggeri, con un piano a fare da buona spalla e ritmi più freschi e orecchiabili.
Trovo invece molto azzeccata Maometto a Milano e Pantalica, con un efficace testo che rimanda alla natìa Sicilia e un finale musicalmente "free" e sperimentale che rappresenta forse il momento di maggiore avanguardia del disco. Compleanno ammicca troppo agli Amor Fou, è molto simile a una canzone (Forse Italia) del loro ultimo sfortunato disco Cento giorni da oggi.
Colapesce cambia direzione realizzando un disco comunque sopra la media del periodo, vedendop l'aria che tira il pubblico indie lo amerà alla follia. Roberto Conti
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