30 dicembre 2016

I We are waves omaggiano se stessi con Promixes

I torinesi We are waves avevano realizzato un album, tempo fa, intitolato Promises. Poi si sono cimentati in una di quelle cose che ultimamente si fanno, cioè rielaborare i loro stessi brani, risuonandoli. Ne è uscito un EP intitolato Promixes, uscito per l'etichetta valdostana MeatBeat.

Difficile dire quali siano i reali intenti dietro questo tipo di operazione. Da altri è stata fatta come sorta di omaggio nei confronti di lavori che avevano funzionato bene. Da altri ancora è stata una seconda opportunità per rilanciare materiali presto finiti nel dimenticatoio. Nel caso dei We are waves dev'essere stata una sorta di esperimento, per rileggere in chiave elettronica i brani originari concepiti per essere suonati in forma di quartetto new wave. Per inquadrare storicamente il periodo musicale omaggiato da questo set elettronico, risulta esplicativa la traccia finale, How soon is now? (We are waves rework), rilettura di un classico di The Smiths. Altre influenze musicali (dichiarate) sono i Depeche mode ma anche artisti più attuali quali Trentemoller, Nero, Gesaffelstein. Cosa dire sull'EP? C'è molto ritmo e il set elettronico sa giocare su tempi diversi (Midnight Ride e Be your own island, ad esempio, sono molto diverse dal punto di vista ritmico), ma nonostante ciò c'è un'uniformità troppo marcata per quanto riguarda i suoni, le atmosfere, le suggestioni, il modo di cantare. Ne risulta un tentativo non ancora perfettamente compiuto di trovare la propria strada, aggravato dal fatto che avere se stessi come modello di riferimento spesso non è un concetto accolto così serenamente da chi si accinge ad ascoltare una band giovane. Marco Maresca

Tracklist:
1. What happened today is useless
2. Midnight ride
3. Children lake
4. Be your own island
5. How soon is now? (We are waves rework)

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