27 dicembre 2016

/Handlogic, pop elettronico contaminato che scalda il cuore con suoni freddi

Un ep come quello degli /handlogic arriva proprio nel periodo giusto ad accarezzarmi le orecchie: se, nonostante una cover invernale ed un sound che pesca a piene mani dall’elettronica, non è il freddo la prima sensazione che provo all’ascolto di questi quattro brani, altrettanto vero è che la prima traccia Earplugs ha un’atmosfera natalizia che non so quanto sia stata ricercata. Particolarmente i secondi iniziali, con poche note di chitarra a calarci nell’atmosfera, lasciano placide sensazioni nostalgiche.

D’altronde non è l’unica cosa all’interno di questo ep che mi lascia sensazioni del genere. Pur avvalendosi di suoni moderni e facendo riferimento alla musica di artisti di un certo calibro moderni (Alt-J, Frank Ocean) od ormai immortali (Radiohead), quello che mi rimane più in testa del debutto degli /handlogic è quanto ci sia di quel gusto pop che, fra fine anni 80 ed inizi anni 90, pescava qua e là contaminandosi di hip hop, elettronica e quant’altro mantenendo un equilibrio lodevole e, soprattutto, una certa passione per la musica suonata e non campionata che pian piano si è persa. Sono i ritornelli di canzoni come Mindlogs e Oroboro a lasciarmi in primis queste suggestioni, leggiadri ed orecchiabili ma intrisi di un ritmo sfuggente dato da una batteria dalla grande inventiva e da un basso profondo e trascinante anche quando si limita a poche note.
Tutto è azzeccato nell’incidere dei brani, dalla voce eterea di Lorenzo Pellegrini agli inserti elettronici mai invasivi di tastiere e synth, e la conclusiva Arles testimonia bene di questo parsimonioso modo di unire i vari elementi: ritmo elettronico asincrono che parte in solitaria e si riverbera lungo tutto il brano, voce che si unisce dopo poco, basso, tastiera e batteria che guadagnano spazio pian piano fino a convergere in un ritornello pieno di elementi ben amalgamati e che mai si coprono, uniti da un ritmo blando ma coinvolgente come non mai. In sottofondo, intanto, crescono i fiati, ai quali è affidato in solitaria un finale jazzistico inaspettato e che forse, unica pecca, arriva troppo presto…o forse i quattro minuti del brano sono passati troppo in fretta.

Difficile descrivere le sensazioni che lascia questo ep, il suo modo di scaldare il cuore con suoni potenzialmente freddi e senz’anima: l’anima ce la mettono loro, e visto l’inizio gli /handlogic si candidano di diritto a nome da tenere d’occhio per i prossimi anni. In un 2016 che ha visto l’elettronica usata dovunque e spesso senza idee val la pena fare un applauso a chi riesce ad avere qualcosa da dire, con gli stessi elementi di chi invece non lascia nessuna emozione. Stefano Ficagna

Tracklist:

1. Earplugs
2. Mindlogs
3. Oroboro
4. Arles

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