6 settembre 2016

The lights from the chemical plant, il country a stelle e strisce di Robert Ellis

L'album di Robert Ellis The lights from the chemical plant è uscito per l'etichetta New West records un po' di tempo fa ed è stato oggetto di promozione anche sull'italico suolo, finendo nel calderone dei nostri dischi da recensire. Lo svisceriamo al meglio delle nostre possibilità perché è giusto dedicargli le attenzioni che dedichiamo alle uscite nostrane.

Robert Ellis è originario del Texas ed è lì che aveva iniziato la sua attività musicale, ma in tempi relativamente recenti si è spostato a Nashville, nel Tennessee. Un posto che evoca un immaginario musicale più vicino a quello che il cantautore vuole proporre nei suoi brani. Siamo nell'ambito dell country rock all'americana. Le vie seguite sono assolutamente convenzionali e quindi questo non sarà forse un disco che porterà nulla di nuovo sulla scena musicale. E' un disco che, seppur realizzato in maniera moderna, ripropone schemi compositivi rimasti invariati da quarant'anni o più. Le alternanze di strofe e ritornelli, gli strumenti, il cantato, i suoni, sono molto classici e non si allontanano dal genere. Eppure è un disco forte. Perché il livello è elevato. Le composizioni di Robert Ellis non sono mai fuori fuoco. Il cantautore sa toccare le corde giuste anche nei brani di impostazione più classica, con un'espressività notevole ad esempio in Still crazy after all these years. Sa però essere anche moderno, mostrando in Only lies un songwriting conforme alla nostra epoca. Anche il brano che contribuisce a dare il titolo al disco, Chemical plant, appare moderno e l'autore sembra avere molto da dire, quindi il materiale non passa certo inosservato. Ci fossero ancora dubbi, basterebbe ascoltare il brano Pride. E l'inaspettata chiusura dilatata di Houston, che richiama un po' il prog. E' difficile stabilire cosa sia effettivamente quel particolare che rende questo disco superiore ad altri dello stesso genere e meritevole di essere proposto anche al pubblico italiano eppure è così. E' un disco che funziona e che rimane. Forse perché Robert Ellis è a suo agio nel proporre una scrittura e una personale interpretazione del genere country e non ne ricalca soltanto le sonorità. Marco Maresca


Tracklist:
1. TV song
2. Chemical plant
3. Good intentions
4. Steady as the rising sun
5. Bottle of wine
6. Still crazy after all these years
7. Pride
8. Only lies
9. Houston
10. Sing along
11. Tour song

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