Il 10 luglio scorso è uscito il nuovo album dei britannici Asian dub foundation, preceduto dal singolo The signal and the noise. Con More signal more noise gli ADF tornano sui palchi di tutta Europa con un ennesimo tour che si annuncia elettrizzante.
Da sempre sulle barricate contro oppressione e ingiustizia, la band mantiene ancora oggi il marchio fusion di punk rock, beat elettro, reggae, bhangra e hip hop. Con una carriera ventennale alle spalle questo gruppo multiculturale si può ritenere uno dei più creativi ed emozionanti ancora in circolazione. Gli ADF nel corso del tempo hanno continuato ad evolversi, ampliando i propri interessi e dedicandosi a colonne sonore per film e opere, restando tuttavia in linea con il suo mix musicale spingendosi con i tour verso luoghi dove altre band rock occidentali difficilmente si avventurano, come India, Marocco, Cuba e favelas brasiliane.
A dire il vero le origini di More signal more noise si possono far risalire al 2012 in contemporanea alla performance live ADF della colonna sonora del thriller La Haine. Performance che ha visto il ritorno tra le fila della band del suo membro fondatore Dr Das. Secondo Savale (Steve Chandra Savale - chitarrista) gli ADF si sentono come al primo album e comunque più vivi che nei precedenti album. Un disco che entra in sintonia sia con il segnale che con il rumore.
Zig zag nation è il brano d'apertura che lascia subito intendere le intenzioni, seguito da The signal and the noise, un mix di tanti suoni dal mondo che stanno bene così come li hanno assemblati loro. Si ode un flauto che non ci lascerà più per tutto l'album e che lascia una netta impronta sul nuovo lavoro degli ADF. Si tratta del più recente ingresso nella band, Nathan “Flutebox” Lee che Savale definisce il Jimi Hendrix del flauto. Uno che questo strumento lo suona magistralmente e che allo stesso tempo fa beatbox e che ha l'aspetto di un ex muratore e pugile tutto coperto di tatuaggi.
Blade ragga, eccolo di nuovo il flauto... Pezzo strumentale visionario e in movimento, sarebbe perfetto per una colonna sonora. Un altro pezzo strumentale che mi è piaciuto è Semira. Una delle migliori per me Stand up dove ancora il flauto ci mette del suo accanto a una chitarra di tutto rispetto. Si salta durante l'ascolto di Flyover. L'esplosivo mix di sound di questo pezzo lo rende senza dubbio uno dei miei preferiti (il reggae ne esce perfino amplificato).
Rieccolo il flauto magico che ci guida attraverso i sogni degli ADF... Il segnale diventa sempre più forte... Siamo vicini alla fonte di energia in Hovering con decisi echi bhangra anche qui miscelati a punk rock e altro. Ancora pezzi da ascoltare fino al brano strumentale che chiude il disco in cui ADF ci fanno sentire di tutto, Dubblegum flute flavour.
L'unico commento che mi preme fare riguarda il flauto... Ebbene, se qualcuno mi avesse detto che mi sarebbe piaciuto non gli avrei mai creduto (soprattutto a causa di negative reminiscenze infantili). Ma devo ammettere che mi ha preso il modo in cui Lee propone questo strumento. Alessandra Terrone
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