16 luglio 2015

Last war, lo sbarco in Europa di Haley Bonar

Capita a volte di tendere un orecchio all'estero, quando tra le valanghe di dischi che ci arrivano da recensire si fa strada qualche promo di qualche artista promettente. Capita di ascoltare il disco, trovarlo carino, e non far caso che era già stato recensito da noi, qui. Ma tant'è. L'esordio di Haley Bonar in Minnesota risale a una decina di anni fa. La sua discografia, abbastanza prolifica, non aveva però oltrepassato l'oceano, almeno finora. Last war, uscito su etichetta Memphis industries, è il disco col quale la cantautrice a stelle e strisce tenta di conquistare l'Europa.


Le radici folk ci sono tutte. A volte sono evidenti quando il sound è pulito, come nella finale Eat for free. Altre volte si mischiano con altro, in uno stile musicale che può virare verso il pop ma sempre in modo ricercato. Ad esempio padroneggiando sonorità anni '80. come nei brani No sensitive man, o i '90 in Woke up in my future, e non ha molto senso fare i nomi di qualche artista con cui Haley Bonar ha qualche sonorità in comune. Sarebbe facile dire i Blondie, in questo caso, oppure Imogen Heap quando la cantante gioca di più con la voce, come nel brano From a cage, ma in realtà non si tratta di emulazione ma di uno stile personale per cui è del tutto sterile fare paragoni. Questo Last war è un modo indolore di presentarsi al pubblico europeo, anche se in realtà forse si poteva osare di più. Marco Maresca


Tracklist:
1. Kill the fun
2. No sensitive man
3. Last war
4. Heaven's made for two
5. From a cage
6. Woke up in my future
7. Bad reputation
8. Can't believe our luck
9. Eat for free

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