18 aprile 2012

Ascolti emergenti: Ilenia Volpe, Artemista, Marigold


Ilenia Volpe - Radical chic un cazzo ****
Prima di ascoltare questo disco conoscevo Ilenia Volpe solo per la delicata collaborazione nel "best" di Moltheni, nel quale duettava con voce delicatissima su In centro all'orgoglio. Tante volte mi ero ripromesso di andare ad ascoltare questa ragazza chiacchieratissima nell'ambiente musicale, nuova icona (con le debite proporzioni) della cultura musicale femminile e femminista, ma mai alla fine ne ho avuto il piacere.
Ilenia incarna un nuovo modello di riot grrrl, tra rabbia metropolitana e profonda introspezione, nel suo  Radical chic un cazzo racconta storie che alternano rabbia e dolcezza. Su questa dicotomia si basa l'intera impalcatura del disco, che parte con il punk-rock fin un po' troppo incazzato di La mia professoressa di italiano (è una grandissima stronza) o Gli incubi di un tubetto di crema arancione. Proseguendo sul filone incattivito, come non citare Prendendo un caffè con Mozart o la splendida cover del Teatro degli orrori, Direzioni diverse, con partenza sommessa e finale in grintoso crescendo. Decisamente meglio dell'originale. Quali siano queste direzioni diverse, Ilenia ce lo fa capire nella poetica Mondo indistruttibile o in La crocifinzione e Le nostre vergogne, brani che vogliono comunque lasciare un messaggio. Al di là della bontà del disco - che vede alla produzione Giogio Canali - c'è un gran bisogno di persone come Ilenia Volpe che arricchiscono la scena musicale italiana di contenuti, idee, pluralità. Avrebbe potuto ottenere un facile successo essendo un po' più volpe, lei ha scelto di essere soprattutto Ilenia, e a noi piace così.
Roberto Conti




Artemista - Vivere immobile ***
Un albero storto che ricorda vagamente la sagoma del Piemonte, di sicuro non è questa l'immagine che gli Artemista volevano trasmettere con il loro Vivere immobile, ambizioso album di 14 tracce per la Zeta Factory, distribuzione Venus. La digressione sull'immagine di copertina non è casuale: dopo molti ascolti non ho infatti compreso l'esatto messaggio che la band vuole lanciare, quindi propongo quello che mi è arrivato. Ci troviamo di fronte ad un disco curato e ben registrato, dove sonorità pop-rock corposamente arricchite dall'elettronica la fanno da padrone. Tra i riferimenti ci sono un po' di Subsonica e un po' Negramaro, solo per citare qualche nome italiano, ma badi bene l'ascoltatore, non siamo di fronte ad un album clone.
Tra le canzoni ci sono episodi di grande pregio come il singolo Fantasma, Vivere immobile Non dirmi che; altre canzoni sono invece parabole negative, su tutte Dormi rovinata da un testo fragilissimo e adolescenziale (nel senso più negativo del termine): "Sei sola nella stanza dove dormono i ricordi/ Dormi e sogna la tua prima volta, quel brivido di un attimo che ti ha cambiato il battito/ Dormi e ricorda il giorno più speciale, il vivido ricordo che ora fa un po' male... ".
Il disco è di facile e piacevole ascolto, i ritmi sono incalzanti e godibili, quello che resta sospeso è il messaggio: i testi non sono nemmeno male, ma sono offuscati dall'impasto sonoro a tratti perfino vagamente dance che fa passare in terzordine ciò che viene detto. Al di là di queste considerazioni, l'album dei nostri concittadini Artemista (Matteo il batterista ha iniziato a suonare con chi scrive, quindi gli auguri sono d'obbligo, anche se la recensione è obiettivissima e senza sconto alcuno) ha il pregio di rivolgersi ad un pubblico assai vasto e non ad una nicchia, dove tendono a confinarsi i gruppi indipendenti. Una bella sfida, che ci auguriamo potrà portare ad una bella vittoria. r.co.



Marigold - Let the sun ***
Esce ad aprile Let the sun” il nuovo EP dei Marigold per DeAmbula ed Acid Cobra Records. L’EP è composto da un brano inedito, Let the sun nato dalla collaborazione con Alessadra Gismondi (Pitch, schonwald) e da tre brani live, “fotografia” dell’ultimo tour della band. Let the sun racchiude alcuni episodi particolarmente significativi delle tante esibizioni live tra Italia, Francia Austria e Slovenia, è l'occasione per fare il punto della situazione, ma anche per ripartire: la band infatti propone sonorità non immediate, tra dilatazioni strumentali e psichedelia. I Marigold si sono lentamente ritagliati un loro seguito, e questo è sicuramente più importante del gradimento della critica -mai mancato- ma non sufficiente per raggiungere quella credibilità che il gruppo abruzzese oggi può vantare, forte anche dell'oculata produzione discografica di DeAmbula che vanta al proprio arco frecce come Amauri Cambuzat e Pineda. L’uscita dell'EP è stata anticipata l’8 marzo in formato maxi EP digitale su Acid Cobra Digital, per l’occasione il disco (in formato fisico) conterrà la ristampa dell’ultimo lavoro della band Tajga. r.co.

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