
Iniziamo col perché del vostro nome. Da cosa deriva?
Il nome deriva dalla riflessione sull’ineluttabilità delle cose che volte alla bellezza o al dolore hanno sempre e comunque una fine.
La vostra inclinazione è di matrice grunge, si apprezza la Seattle dei primi anni ’90. Chi vi ha influenzato maggiormente?
Del panorama grunge sicuramente i Nirvana e i Pearl Jam, ma non possiamo dimenticare Silver Chair, Radiohead e per quanto riguarda la musica italiana i Verdena.
La parte testuale come nasce?Quali sono gli spunti sui quali fate leva?
Non abbiamo in tema fisso. I nostri testi possono nascere dalla nostra vita o da tutto quello che può capitare nel mondo esterno. Importante è l’influenza dei poeti del ‘900.
Il ricordo musicale più bello che avete?
Fin ora sono due i ricordi più belli: le ultime due date live, rispettivamente al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna e al Rock’n’Roll Arena di Romagnano Sesia.
I prossimi progetti?
Ci stiamo muovendo il più possibile per far conoscere la nostra musica, infatti stiamo partecipando a vari concorsi per band emergenti quali il Tour Music Fest, del quale abbiamo passato le prime fasi nazionali, e l’Aid Music Band che vedrà le prime selezioni al Rock’n’Roll Arena di Milano. Inoltre a metà novembre suoneremo in Unplugged in un circolo di Novara. Per ultimo, ma non di importanza, la registrazione di un cd full lenght.
Il sogno de Le Cose di Cenere?
Il nostro sogno non è altro che un tour in tutta Italia per farci conoscere e magari apprezzare.
A cura di Paolo Pavone
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