29 agosto 2011

'Ascolti emergenti' di agosto

Amycanbe - The world is round ****
Un bellissimo scorcio trip hop che fa innamorare al primo ascolto. L’inizio è semplice e delicato. Un pianoforte elementare quanto delicato ci introduce in questo affascinante ep. Rose is a Rose, un viaggio tra i migliori Portishead e un dream pop fatto di mille sfaccettature, fino alla conclusiva Everywhere fatta di emozionanti sali-scendi e un finale che non fa altro che lasciarci col fiato sospeso fino all’uscita del prossimo full length intitolato Mountain Whale.
The world is round, che prende il nome da una favola della scrittrice e poetessa americana Gertrude Stein, è come una galleria: avvolge, affascina e in un attimo si è alla fine. Daniele Bertozzi




Albedo - Il male ***/
Gli Albedo sono un gruppo indipendente (naufragata l'esperienza di un ep con la EMI) di Milano che ha registrato questo disco, Il male, al Transeuropa studio di Torino, sotto la supervisione di Fabrizio Chiapello.
Si tratta di un album decisamente vario: appena ascoltato il brano L’importanza di chiamarsi per nome, sono rimasto subito affascinato, si tratta di una canzone molto intima e con una chitarra davvero straziante sul finale. Così ho deciso di ascoltare con particolare attenzione tutto l’album e ho scoperto una band che tocca molti stili diversi, dal pop più poetico come nel pezzo sopra citato, fino al rock denuncia di chi dice di odiare la propria città, in questo caso Milano, per poi rifugiarsi a Formentera, come nel brano Cemento e gelosia; c'è anche una critica ad internet in La faranno dormire o ancora l’ utoconsapelovezza in Questa mia pelle o il saper cogliere l'importanza dei nostri gesti in Ma esistono ancora i pescatori? Ogni traccia de Il Male è un atto di accusa verso la nostra società malata attraverso le suggestioni sonore fatte di atmosfere dense di riff smaglianti, trascinati da un rock melodico che ipnotizza con un’intensità emotiva struggente. Rock davvero travolgente quello degli Albedo, con buone parti di chitarra per sfociare in mood molto romantici e a volte melanconici. Mi sono piaciuti davvero tanto e ve li consiglio vivamente! Marco Colombo


Edo - Per vedere Lost ***
Edoardo Cremonese, classe 1986, in arte Edo, è stata una bella scoperta sul web. Gli ho scritto e lui molto gentilmente mi ha mandato il cd . E’ vero che la sua scrittura si avvicina a Gaber, all’ironia di Iannacci, all’onirismo lirico di Bersani e alla narrativa semplice e piena di garbo di Cremonini, ma io ci ho ritrovato anche qualcosa di più recente come una vaga somiglianza ad Alessandro Camattini in arte Kama.
Il disco: come spiega lo stesso Edo, è stato registrato tra l’aremadio e sotto il palco della sua camera ed interamente suonato da lui stesso. Il risultato non è un prodotto totalmente low-fi, anzi è piuttosto discreto. La scrittura dal punto di vista testuale è leggera: ci racconta di quotidiane serate tra amici dell’Università, dell’amore, si interroga sul futuro di una intera generazione e critica invece un’Italia dove sembra solo il calcio a farla da padrone...
I suoni sono immediati: un pop molto facile al primo ascolto, che ti si incolla addosso con pezzi davvero molto orecchiabili come Per vedere Lost, Inzagol e Frullatore d’acqua dolce, le mie preferite. Per me merita un tre *. m.c.

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