4 luglio 2009

Live - I Lamb in concerto a Vercelli: grasso che cola per la musica in provincia

Qualche sera fa a Vercelli l'unica data italiana per i Lamb, nell'ambito della bella rassegna Jazz Re Foun che porta in provincia tanta musica di qualità.

“Ieri sera eravamo a Glastonbury, uno dei più grandi festival d’Europa, e oggi eccoci qui in questo festival intimo in Italia”. Esordisce con queste parole la bellissima Lou Rhodes, voce dei Lamb, al loro ritorno in Italia dopo cinque anni. Lo scioglimento della band, con i Massive Attack una delle più innovative e geniali del panorama elettronico – trip hop, era avvenuto appunto nel 2004. Nel 2009, a sorpresa, la notizia della reunion e, ancora più a sorpresa, la notizia che la loro unica data italiana si terrà nell’inconsueta location di Vercelli, alla seconda edizione del festival Jazz:Re:Found.
La manifestazione merita una menzione a parte per il carattere coraggioso e originale del cast (Jazzanova, Flowriders, Josè James, Hot 8 Brass Band, appunto i Lamb, nomi di alta qualità ma non notissimi al grande pubblico), ma anche per l’ambiente raffinato e familare creato dagli organizzatori, che riescono a trasformare a loro favore la difficile location “industriale”.
Ma torniamo ai Lamb: evidentemente un po’ sorpresi di trovarsi in una cittadina come Vercellli, appaiono all’inizio leggermente disorientati, sebbene il pubblico, numeroso, li sostenga calorosamente. In particolare è la particolare chimica tra l’eterea cantante Lou Rhodes e l’incontenibile dj-producer Andy Barlow a lasciare interdetti: mentre Lou ci solleva da terra con la sua voce magica, Barlow preferisce giocare sul fronte più concreto della dancefloor , con un’indigestione di bassi ed effetti drum and bass.
A fare da controparte ai due Lamb, defilato sul palco ma non nel suono, è il contrabbassista Jon Thorne, semplicemente l’arma in più del duo di Manchester: dal jazz al noise, dai groove ossessivi al tappeto sonoro, con l’archetto o con le dita, Thorne si ritrova esattamente a metà tra i due mondi opposti di Lou e Andy, garantendo all’una la spazialità sonora, all’altro il ritmo e il “corpo”.Superata la leggera empasse iniziale, dopo due o tre canzoni i Lamb ritrovano la formula che li ha fatti amare in tutto il mondo, e ci troviamo a muoverci lentamente ma inesorabilmente sulla pista, e nel frattempo a pendere dalle labbra di Lou Rhodes, che ci conduce per mano in mondi che vanno molto al di là del vicino Sesia. Da Gabriel, il pezzo che li ha consacrati, a What sound, la scaletta dei Lamb è azzeccatissima e scorre agile per tutta l’ora e mezza di concerto. Il pubblico è completamente rapito e mentre Andy ci sprona al movimento e chiama continuamente l’applauso, anche Lou concede un sorriso e una battuta di spirito a noi vercellesi d’adozione, ormai completamente abbandonati alle suggestioni della sua voce. Non potevamo chiedere di più. s.b.

1 commento:

  1. ciao! sabato suoneranno a roma, non vedo l'ora! potreste dirmi la scaletta del concerto di vercelli? grazie mille!!!

    RispondiElimina