21 luglio 2009

'Ascolti emergenti' di luglio, seconda parte

Barbara De Dominicis - Anti Gone ***
Anti Gone è un disco molto particolare dell'eclettia Barbara De Dominicis, sospeso tra elettronica, pop e avant-folk. Molto belli risultano i campionamenti che, come si legge nella presentazione, sono 'presi' in giro come i passi sulla neve, il rumore della chiglia di una nave o il canto di una balena...
Interessanti anche i musicisti presenti nell album come Marco Messina dei 99 Posse, Simon Olivier, chitarrista della band australiana Dominique & The Band, il dj Alex Gimeno: queste influenze si sentono nel disco che assume così un’aria internazionale, mischiando sonorità e strumenti mediterranei ad un respiro musicale più ampio, sicuramente di difficile ascolto per chi come me ama pop e rock. La mitologia greca si ripropone continuamente, in un viaggio ideale che parte dal passato e rievoca le personalità di Antigone, Calipso e Medea per arrivare ad una contemporaneità fatta di lingue differenti, dal francese, allo spagnolo, fino al dialetto. Un disco sospeso e non di facile approccio, ma godibile in queste fresche sere d’estate. Marco Colombo

Roots Connection - Animystic ***
Animystic è l'ultimo lavoro dei Roots Connection prima della prematura scomparsa a soli 57 anni del leader carismatico Enrico Micheletti.
Blues, soul e jazz animano questo viaggio movimentato dove salta fuori tutto lo spessore di Enrico che il blues lo aveva suonato in giro per il mondo con artisti anche del calibro di Rory Gallagher e John Lee Hooker. Questo gruppo emiliano ha saputo senz'altro dare al tradizionale blues una originale interpretazione fatta di campionamenti ed elettronica.
Gli altri membri della band sono Fabio Ferraboschi e Fabrizio Tavernelli che appunto nell anno 2000 in un piccolo locale di Reggio Emilia danno vita insieme a Micheletti ai Roots Connection.
Animystic è il secondo disco della band, un disco che si fa viaggio e soprattutto testimonianza di un'esperienza musicale pregna e sentita. Il disco si conferma in blocco come una piacevole colonna sonora per chi è amante del genere blues, chissà che qualche brano tratto da questo lavoro possa riperere l'exploit di You are the reason, canzone del primo album di Roots Connection vincitrice come 'Migliore colonna sonora' all’interno della sezione Corti del Nonantola Film Festival 2008. Il brano era commento sonoro del film in concorso “Precario” di Francesco Lodari. Marco Colombo

Forget about Mario - Ferro boat ***
I forget about Mario sono una band molto particolare composta da quattro ragazzi e una ragazza, Roberta, che canta e suona sintetizzatori ed organi. La loro base è a Viterbo anche se i componenti sono sparsi tra la bassa Toscana e il Lazio.
I pezzi di Ferro boat si possono scaricare gratuitamente e vi consiglio davvero di farlo se volete ascoltare qualcosa di interessante e fresco. La band definisce i propri brani "delle sleep song contro l’insonnia e i piccoli incubi dei giovani trentenni": i riferimenti sono molti, dal noise alla Tiger! Shit! Tiger! Tiger!, a canzoni urlate e festanti. Roberta nel cantato può ricordare, più che altro nell'attitudine, Miss Violetta Beauregard, ma è vitale non fare classificazioni che mai come in questo caso risulterebbero riduttive. Nel breve ep c'è spazio per suoni così diversi che stupiscono: il mio brano preferito, New tears, ricorda addirittura qualcosa dei Cure. Marco Colombo

Aa Vv - Alka compilation vol.1 ***
Alka compilation è la prima Compilation realizzata, prodotta e disribuita dall'etichetta ferrarese Alkarecord. 12 artisti più 3 special guest inseriti nella raccolta con altrettanti nuovi singoli: sono Koinè, Daniele Faraotti band e Formiche nell’orto.
Quasi tutti i pezzi sono cantati in italiano e dimostrano che nel rock indipendente italiano ci sono senz’altro delle realtà molto interessanti.
E così incontriamo parcchi gruppi che fanno dell'elettronica il proprio cavallo di battaglia: i toscani Bestianera con il pezzo omonimo propongono un mix energico che guarda ai Prodigy e ai Subsonica; i Bludeepa con Tempo meccanico sono un po' più pop mentre i Lotus con Personal hell cantano in inglese, sono assai rock anche loro e hanno delle belle chitarre; gli Zoomotion con Sfigato, invece, propongono un bel pezzo in italiano cantato con rabbia alla Verdena; i Sidroscopika virano verso il metal, anche se nel cantato mi ricordano i Timoria; i Bordeaux con Insignificant restano in area metal e richiamano piacevolmente i Lacuna Coil, anche nella voce; i Tonight we dance con You grace, my love sono potentissimi. Gli Artifex e gli Armida scelgono suoni cross over o alla Metallica; poi ci sono gli Almasfera, i Four smashed brains, gli Underscore che completano una compilation ricca che si propone in primo luogo di far conoscere alcune della tante band che si propongono, con progetti di altalenante interesse, nel panorama musicale italiano. Marco Colombo

Ray Tarantino - Recusant ****
Quando uno annovera tra i suoi fans Steward Copeland dei Police e Matthew Bellamy dei Muse, non puo’ che essere un bravo artista.
E ascoltando questo album Recusant di Ray Tarantino, non posso che unirmi a quello che dice Copeland quando lo vede: “Hey, quello è l’uomo che scrive grandi canzoni!”
Sì, Ray le belle canzoni le sa scrivere eccome. Pezzi come Gipsy acrobat, romantica e sognante, Five o’clock in the morning, che ti fa venire voglia di ballare, Keep walking on, che mi ha ricordato il migliore Boss, Your Heart my heart, assolutamente la mia preferita con quel mezzo falsetto da brividi e quel pianoforte dolcissimo, So Easy anche questa molto Springsteen mode, Alibis and Crimes, con una bella chitarra a scandire le parole di Ray, Into the end, mi ha fatto venire in mente Angie delle pietre rotolanti, I’ll be back someday con quel piano 'lennoniano' e quel mode un po’ retro’, Back in the land of regret con quella bella chitarra e infine Summer space, lunghissima, ma che ti entra in testa e che chiude questo album davvero incredibile.
Bravo Ray, noi non saremo bravi musicisti come Copeland e Bellamy ma ad oggi siamo anche noi tuoi grandissimi fans. E oggi trovare chi sa scrivere belle canzoni è sempre più difficile! Marco Colombo

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