12 novembre 2012

Il folle volo: prova intensa per Nicoletta Noè


Il mondo cantautorale in Italia difficilmente propone personaggi femminili che si sappiano staccare dall'emulazione e che non vadano a ripescare da altre epoche. E' quindi piacevole riscontrare, ogni tanto, l'eccezione, come nel caso dell'esordio di Nicoletta Noè, cantante e polistrumentista. Il folle volo (Liquido records / Venus distribuzione) è un album senza fronzoli ma intenso, come si intuisce già dalla copertina. Non c'è spazio per parole o suoni che vadano al di là del necessario, ma è meglio così. Perché in questo modo non c'è spazio nemmeno per confronti o comparazioni. Si può solo farsi travolgere dalle chitarre elettriche che assaltano a tappeto, e da una voce che arriva diretta. Anche i testi sono interiori ed incisivi: parlano di un passato che torna con forza, parlano di inquietudini e solitudini. "E' un viaggio dell'inconscio, è un diario aperto", com'è scritto nel libretto del CD. "E' una raccolta di vissuti onirici, di anni silenziosi". Tra i brani più rappresentativi c'è Solitude, elettrico blues di chi si sente solo ed è avvolto da una sensazione di inquietudine e paura, con un bellissimo cambio di registro a metà del brano, per passare ad un'introspezione filosofica vagamente in stile Bluvertigo ("Tutto quello che prima mi rendeva felice ora non mi basta / Tutto quello che mi bastava ora non mi accontenta"). Gli accenti blues nei riff di chitarra permeano i primi brani dell'album. Le canzoni iniziali sembrano mostrare anche qualche minimo richiamo a Grace di Jeff Buckley (La verità stretta), o anche a Cristina Donà (La verità stretta e Oh padrone), ma gli accostamenti sono soltanto superficiali. Il folle volo è un brano ipnotico, tra alberi che pigolano, o cigolano. Verso metà album si passa a melodie folk, ancestrali, come nell'atmosfera da antico carillon di Non mi ricordi più, con punte di emotività e interiorizzazione (17 anni e Risparmio emotivo). Il finale del disco scivola su toni più pop e meno ricercati, ma sempre apprezzabili (Non è tardi, Dovecomequando, Fammi volare), intervallati dall'inquietudine elettrica di Insonnia. Due cose spiccano nell'album. La prima è la bravura compositiva. Vi sono spesso inaspettati e ben riusciti cambi di registro all'interno di brani la cui natura pop non li richiederebbe. Oltretutto, c'è un'ottima alternanza di pieni e vuoti. Normalmente, a livello di produzione, si tenta di riempire di suoni ogni momento potenzialmente vuoto o debole, cosa che nel caso dell'album di Nicoletta Noè non succede. Gli spazi vuoti sono esibiti con fierezza e risultano ancora più incisivi. La seconda cosa che emerge è la forza, la decisione, con cui la voce della cantante arriva all'ascoltatore. Le sbavature e imperfezioni vocali non costituiscono infatti un limite ma una maggiore onestà espressiva. Una piacevole sorpresa in questo finale di stagione. Marco Maresca

Tracklist:

1. La verità stretta
2. Oh padrone
3. Il folle volo
4. Solitude
5. Non mi ricordi più
6. 17 anni
7. Risparmio emotivo
8. Non è tardi
9. Insonnia
10. Dovecomequando
11. Fammi volare

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