31 dicembre 2011

Si chiude il 2011, un anno difficile musicalmente (e non solo)

Cari amici/cari lettori, 
si sta per concludere il 2011, un anno sicuramente "un po' nero" del quale mi fa piacere stilare un bilancio musicale e non solo dalle pagine di questa webzine che infondo considero, oltre che come sito di approfondimento musicale, uno spazio di libertà.





Roberto Vecchioni vince il festival di Sanremo facendosi precursore di quel vento di cambiamento politico del quale le canzoni del Festival sono inevitabilmente spia. Infatti alle elezioni politiche di primavera il centrosinistra torna a rialzare la testa, vincendo in città importanti come Napoli, con De Magistris sostenuto dall'inedita alleanza Italia dei valori/Comunisti, e a Milano dove Pisapia riesce nell'impresa di scalzare Letizia Moratti. Anche a Novara, la nostra città, dopo anni di dominio leghista si affaccia sulla scena politica un centrosinistra di ispirazione marcatamente democristiana.

L'Italia unita compie 150 anni, è l'occasione per riscoprire lo spirito di appartenenza e di unità nazionale. Anche musicalmente non mancano gli eventi in questa direzione: moltissimi festival estivi optano (anche con la premessa di budget sempre più fragili) su cast completamente made in Italy.

Nel mese di luglio viene ritrovato il corpo morto di Amy Winehouse stroncata da un cocktail di alcol e farmaci: diventerà l'ultima icona di una scena musicale internazionale sempre più povera di riferimenti di un certo peso. I suoi dischi restano in classifica per mesi.

Scoppia il fenomeno Adele, mentre a livello globale si parla ancora di P.J. Harvey e dei Radiohead i cui fasti però sono inequivocabilmente il ricordo del tempo che fu. Va citata Lady Gaga, diva per tutto tranne che per la musica. I Kasabian sono stati una splendida conferma, ma hanno convinto più in Italia che altrove. I Rem si sciolgono: speriamo evitino una di quelle reunion che fanno bene solo al portafogli.

Nel nostro BelPaese il panorama musicale appare sempre più polverizzato e, duole dirlo, il disco di maggior successo è ancora una volta di uno dei soliti noti, ovvero di Jovanotti.
Importante ricordare per i numeri che muovono a livello internazionale anche i ritorni di Laura Pausini e Tiziano Ferro, con copioso seguito ma senza squilli di tromba.
Disco migliore dell'anno, l'immenso (anche per lunghezza) Wow dei Verdena. Bene anche Vinicio Capossela (chiamato peraltro da Pisapia per il concerto di questa sera in piazza Duomo).
Il sistema della major è brutto dirlo ma è ancora quello che garantisce ai pochi superstiti di avere spalancate le porte di radio e promozione. Le indipendenti (come detto polverizzate in un dispersivo microcosmo) continuano a muovere numeri lillipuziani. Nota lieta, un passo indietro dei talent.

Da segnalare nuovi nomi che hanno riscontrato (non sempre a ragione) un certo gradimento di pubblico: è il caso dell'ottimo Dario Brunori, dei Ministri, di Dente, da molti paragonato al nuovo Battisti (per la serie evviva la novità).

Tra gli esordienti, sembra mettere tutti d'accordo Anna Calvi. Non mi sono dispiaciuti nemmeno I Cani. E se lo possiamo considerare un esordio anche il progetto strumentale dei Pineda.

Sul fronte dei dischi indipendenti ho trovato particolarmente piacevoli "Frontiera" dei Bancale, che a suo modo raccoglie il testimone da gruppi come Massimo Volume, Madrigali Magri e altri.
Se dovessi scommettere su qualche novità, non avrei dubbi puntando sugli Aim, che soprattutto dal vivo sanno offrire momenti di ottima suggestione e avvolgente psichedelia.

A livello personale non posso che rallegrarmi per la reunion di una band storica della mia adolescenza, quegli Shandon che hanno lasciato un vuoto nella scena punk-hard core italiana e i cui ben oltre 50 concerti, dal mio punto di vista, hanno sicuramente lasciato significativa traccia.

Il 2011 sarà ricordato anche come l'anno dello spread, della caduta del Governo Berlusconi e della significativa e ancora decisamente sottovalutata migrazione di tanti giovani verso nuovi e lontanissimi Paesi come l'Australia o il Brasile, dove la nostra povera Italia non è più solo additata di essere la patria della mafia e della pizza, ma ora anche del bunga bunga, che - per restare in tema musicale - è diventato anche una divertente parodia del sempre geniale Elio. Ascoltandola, paradossalmente, molti italiani rimpiangono la "leggerezza" del berlusconismo, rispetto al periodo di lacrime e sangue di queste ultime settimane del 2011 caratterizzate dal rigore e dalle nuove tasse imposte dal Governo dei professori guidato da Mario Monti.

Divagazione: Proprio Monti e i suoi propongono, tra l'altro, l'abrogazione dell'albo dei giornalisti pubblicisti (che conta 80mila iscritti) lasciando in vigore unicamente quello dei giornalisti professionisti che ne conta poco più di 20mila. Il nodo della questione diventa "salvare" quei 15-20 mila pubblicisti (tra cui ci sono anche io) che solo per questioni di contratto non vengono iscritti nei professionisti, ma che svolgono regolarmente la professione, a differenza di molti altri che pur iscritti all'albo lavorano occasionalmente e non versano i contributi!

L'anno che volge al termine ha fatto registrare un boom dei siti web di informazione, anche a livello locale. Il sistema complessivo dei media ne risulta a mio avviso fortemente impoverito nella qualità dei contenuti e ancor di più a livello economico, con notizie pagate pochi centesimi di euro a colleghi che "pur di fare" non esitano ad appropriarsi (pur con piccolissime modifiche) del lavoro altrui. Forse, alla fine, è scomparsa solo la capacità critica (ma già si sapeva), portandosi dietro un rotolare di confusione mentale.
Speriamo che il 2012 ci riporti almeno le firme, sottratte dalla "redazione web" del mio giornale... Alleluja. Fine divagazione


Per chi ha ancora la pazienza di leggere, scrivo che il 2011 per Asap è stato un anno nonostante tutto gratificante: pur con piccoli passi, abbiamo sempre più lettori, affezionatissimi. Siamo anche più persone scriventi, e questo non può essere che bellissimo, visto che nessuno di noi è pagato per farlo su queste pagine virtuali!

Abbiamo anche aperto ai gruppi locali: prima non ne avevamo quasi mai scritto. Ora ci proviamo con delle micro interviste che almeno ci sollevano da un giudizio critico che non sempre sarebbe stato positivo... Forza ragazzi, è ora di sfoderare qualcosa di musicalmente nuovo che abbia davvero qualcosa da dire!

C'è poi la quarta edizione di Provincia cronica, il nostro premio letterario, realizzato sempre con l'aiuto di Balla coi cinghiali e con il Comune di Cerano che con ammirevole lungimiranza ha creduto in noi e ci ha sostenuto. E' doveroso ringraziare Alessandro Raina degli Amor Fou e Andrea Scarabelli per averci onorato di far parte della giuria!

Concludendo, per il 2012 non so cosa aspettarmi, o cosa augurarmi.
Il mondo gira, ma come e verso dove non si riesce ancora a sapere.


Grazie per aver letto fino a questo punto. 
Cordialmente vostro, Roberto Conti

1 commento:

  1. Grazie Rob! ottima recensione dell anno 2011 che condivido! speriamo in un 2012 muigliore sia dal punto di vista sistema paese e anche dal punto di vista musicale! volevo segnalare agli amici di Asap anche un altro gruppo meritevole che Asap ha fatto suonare all' Ideal di Magenta e che sono i MASCARA che vedono nel 2012 l' uscita del loro nuovo album che promette molto bene! Auguri a tutti i lettori di Asap!
    Ciao!
    Marco Colombo

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