Nella vasta prateria musicale in cui pascolano trapper e gruppi indie dai nomi improbabili, da qualche tempo sta tornando interesse su progetti che puntano maggiormente sugli arrangiamenti e su un gusto rock-folk più curato e per certi versi anche più rassicurante.
In questa direzione si inserisce l'esordio di Pit Coccato, “Can’t Stand That Radio Playing”, musicista novarese folgorato da Wilco,
Tom Waits, Paolo Nutini & co.
Cura negli arrangiamenti e versatilità della proposta musicale, capace di plasmarsi alla perfezione per il palco di un festival o per l'acustic corner di un piccolo locale, sono gli ingredienti di base di questo buon esordio musicale pubblicato per JunkFish records. “Can’t Stand That Radio Playing” unisce la forte
attitudine interpretativa e vocale di Pit alla capacità di mettere in primo
piano la melodia, senza usare note o artifici superflui, tipica dei capiscuola
del folk britannico. Un disco vero, suonato e cantato con passione e rispetto
della musica, allo stesso tempo delicato e potente. Le canzoni, cantate in inglese raccontano episodi di vita quotidiana con la giusta cripticità. Il cantautore ventenne batte la strada tutta in salita di un genere che affonda nella tradizione, lontano da mode e scorciatoie. Per questo ci fa piacere segnalare un disco che merita certamente più di un ascolto. Mario Baldassarre
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