26 settembre 2018

L'hardcore-punk secondo i Koseakaso, fra montagne russe e squali

Prendono il nome del terzo disco da un gioco i Koseakaso, forse per una tendenza a non prendersi troppo sul serio esplicitata nella traccia introduttiva Selachimorpha. E' però un autogol, perché nelle restanti otto tracce la band dimostra di avere delle ambizioni e di esserne spesso all'altezza.
Il titolo, come spiegato anche nel libretto interno, nasce in realtà per evidenziare (in maniera un po' troppo criptica) la deriva verso suoni metal del sound della band, un punk hardcore tanto hard e con un pizzico di melodia. Quest'ultima è la cifra caratteristica della “ballad” Vademecum, l'unico momento di pausa in un percorso veloce e tortuoso, a volte fin troppo.
La title track rappresenta probabilmente il momento migliore del disco con la sua grinta, anche se non il più emblematico. Rispetto alla linearità (che non vuole far rima con banalità) del brano in questione nel resto dell'album i Koseakaso mischiano un sacco di elementi assieme, tanto che ai primi ascolti si ha una sensazione di confusione. Squaloparco necessita di più di un passaggio nel lettore per essere metabolizzato, alla faccia di chi pensa che il punk sia quattro accordi e vaffanculo, e ci si accorge presto che esperimenti come le strofe ska mischiate a stop & go con distorsioni metallose di La spinta funzionano.
Non tutto però viaggia alla perfezione. I testi sono ben scritti e trattano temi non banali, ma l'abuso di “cazzo” in A metà e la sterile critica della rockstar tutta apparenza di Vesuvius rovinano un po' il giocattolo. La produzione è invece uno dei fiori all'occhiello: Squaloparco suona potente e grintoso, riuscendo a cogliere in pieno l'essenza della band.
I Koseakaso con questo disco non inventano niente di epocale, ma hanno la capacità di saper padroneggiare bene gli elementi con cui infarciscono la loro musica. Con una maggiore attenzione per i dettagli, e senza nascondersi dietro ad un “merda di disco” spiattellato con troppa modestia nella traccia iniziale, potranno sicuramente dire la loro in un panorama punk da troppo tempo immobile. Stefano Ficagna

Tracklist:

1. Selachimorpha
2. Ricominciare
3. La spinta
4. Citalopram
5. A metà
6. Squaloparko
7. Vesuvius
8. Vademecum
9. Lo stesso

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