Prendono il nome del
terzo disco da un gioco i Koseakaso, forse per una tendenza a non
prendersi troppo sul serio esplicitata nella traccia introduttiva
Selachimorpha. E' però un
autogol, perché nelle restanti otto tracce la band dimostra di avere
delle ambizioni e di esserne spesso all'altezza.
Il
titolo, come spiegato anche nel libretto interno, nasce in realtà
per evidenziare (in maniera un po' troppo criptica) la deriva verso
suoni metal del sound della band, un punk hardcore tanto hard e con
un pizzico di melodia. Quest'ultima è la cifra caratteristica della
“ballad” Vademecum,
l'unico momento di pausa in un percorso veloce e tortuoso, a volte
fin troppo.
La
title track rappresenta probabilmente il momento migliore del disco
con la sua grinta, anche se non il più emblematico. Rispetto alla
linearità (che non vuole far rima con banalità) del brano in
questione nel resto dell'album i Koseakaso mischiano un sacco di
elementi assieme, tanto che ai primi ascolti si ha una sensazione di
confusione. Squaloparco necessita di più di un passaggio nel lettore
per essere metabolizzato, alla faccia di chi pensa che il punk sia
quattro accordi e vaffanculo, e ci si accorge presto che esperimenti
come le strofe ska mischiate a stop & go con distorsioni
metallose di La spinta
funzionano.
Non
tutto però viaggia alla perfezione. I testi sono ben scritti e
trattano temi non banali, ma l'abuso di “cazzo” in A
metà e la sterile critica della
rockstar tutta apparenza di Vesuvius
rovinano un po' il giocattolo. La produzione è invece uno dei fiori
all'occhiello: Squaloparco suona potente e grintoso, riuscendo a
cogliere in pieno l'essenza della band.
I
Koseakaso con questo disco non inventano niente di epocale, ma hanno
la capacità di saper padroneggiare bene gli elementi con cui
infarciscono la loro musica. Con una maggiore attenzione per i
dettagli, e senza nascondersi dietro ad un “merda di disco”
spiattellato con troppa modestia nella traccia iniziale, potranno
sicuramente dire la loro in un panorama punk da troppo tempo
immobile. Stefano Ficagna
Tracklist:
1. Selachimorpha
2. Ricominciare
3. La spinta
4. Citalopram
5. A metà
6. Squaloparko
7. Vesuvius
8. Vademecum
9. Lo stesso
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