
Ecco una dichiarazione di Bianconi: "Se ascolto Sussidiario oggi trovo tante piccole imperfezioni, ma mi rendo anche conto che facemmo davvero un buon lavoro. Merito del produttore Amerigo Verardi, che seppe trarre il meglio da noi, e valorizzò canzoni, suono e arrangiamenti. Merito di Roberto Trinci, Paolo Corsi e Paolo Bedini, figure importanti, che scommisero su questa stramba banda di provinciali: senza il loro fegato il disco non sarebbe mai stato fatto. Merito di Francesco, Fabrizio, Claudio, Rachele, Mirko e Michele. Che riuscirono a mettere d´accordo, in una raccolta di canzoni, quello che all´epoca pareva impossibile coniugare: "La Voce del Padrone" di Battiato (ascoltata da piccoli sul mangianastri) con David Bowie, i Beach Boys con "Je t´aime moi non plus", il Korg Ms20 con Mina e Alberto Lupo. Sarà pure un album che oggi faccio fatica ad ascoltare, ma devo ammettere che un disco così, nel rock italiano prima di allora, ragazzi, forse non c´era mai stato". g.oc.
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