26 ottobre 2010

Ecco i nuovi Tiromancino che sembrano tanto Max Gazzè...

I fan dei Tiromancino possono finalmente gioire perchè è uscito da poche ore, dopo sei anni di silenzio, il loro nuovo album di inediti, intitolato L'Essenziale anticipato dal singolo omonimo che è in massiva rotazione in tutte le radio ormai da diversi giorni. Il disco al quale ha collaborato anche Fabri Fibra è stato realizzato tra Roma e Los Angeles. Dopo le esperienze come regista, Zampaglione torna cosi' al suo primo amore una raccolta di nuove canzoni essenziali e stilisticamente asciutte, ripartendo dalla sua grande passione, le chitarre. Torna poi, come coautore dei testi, il padre di Zampaglione, Domenico, già al suo fianco in un brano del precedente L'alba di domani.
«In un periodo così caotico - ha spiegato il band leader, Federico Zampaglione in una recente intervista - dove a regnare pare che siano solo il superfluo e l’esteriorità, l’essenziale penso che sia un concetto di cui necessitano tutti. Il termine ovviamente descrive anche il modus operandi con cui sono stati composti gli arrangiamenti. Sono voluto tornare a suoni semplici».
Il piano e le tastiere hanno lasciato spazio ad un uso massiccio della chitarra, «che rimane - spiega il cantante - il mio strumento preferito. Il piano invece mi aveva stancato, perché enfatizza certe caratteristiche della mia produzione artistica, trasformando la malinconia in tristezza».
Il primo singolo estratto dal disco percorre una tranquilla pista ciclabile pop, con un incedere sapiente e un finale di tromba. Ascoltandolo in radio ho avuto il dubbio si trattasse di un nuovo pezzo di Max Gazzè: la struttura è infatti molto simile a quella di La nostra vita nuova, ma al di là dei paragoni con questa o con quella canzone (nel web si sprecano discutibili accostamenti che vanno da Luca Carboni ai Bluvertigo) è la vocalità ad avvicinarsi moltissimo a quella di Gazzè.
Tutto il disco è pervaso da un'atmosfera malinconica, marchio di fabbrica dei Tiromancino.
«Sto vivendo un periodo molto positivo della mia vita - ha aggiunto il Zampaglione in una intervista che correda il lancio del disco - sia sotto il punto di vista professionale che sotto quello degli affetti. Ciononostante però esiste sempre dentro di me un fondo di malinconia, che è poi la molla che dà il via alla creatività. Sarà anche perché io vengo dal blues».
Tracce di blues ce ne sono anche in questo nuovo lavoro, per la registrazione del quale Zampaglione si è avvalso della collaborazione di musicisti americani (la preproduzione è a cura di Alessandro Canini e Andrea Moscianese) e gli studi Henson di Los Angeles, dove il cantante è stato affiancato dal project manager Saverio Principini. «Amo molto gli Stati Uniti - ha spiegato il cantante - e attraverso questi musicisti ho voluto dare un sound più anglosassone al progetto. Soprattutto per la parte delle chitarre, poi, mi sono ispirato a tutto il repertorio degli anni ’70, che va dai Cream ai Led Zeppelin». Il disco nel suo complesso si lascia ascoltare con un certo piacere, anche se il singolo di lancio rappresenta forse proprio uno degli episodi più meritevoli.
Non si distinguono certo per originalità i temi delle canzoni: c'è l'amore tormentato di Quanto amore, ma anche riflessioni sulla società con L'inquietudine di esistere il brano realizzato insieme a Fabri Fibra (dopo l'esperienza di Le incomprensioni), non manca l'astuto brano sociale, Migrantes. Nonostante Zampaglione si sia slegato dalle majour gli ingredienti per fare di L'Essenziale un discopanettone ci sono tutti. r.co.

Questa la track list

Mondo imperfetto
Se tutte le avventure
Esiste un posto
L'essenziale
La strada da prendere
L’inquietudine di esistere
Quanto ancora
Migrantes
Intervallo essenziale
Le mie notti
Vite di ordinaria follia

2 commenti:

  1. mi sembrano considerazioni un po stupide. l'album e' buono e soprattutto lui e' un grande regista..mica poco.

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