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Dopo il fortunatissimo esordio di Hot fuss e due successivi episodi decisamente meno fortunati, come l’album Sam’s town e la raccolta di b-side Sawdust, ecco tornare The Killers con Day & Age, un disco pop-rock con corpose influenze elettroniche e tante aspettative nel cassetto.Una sorta di ritorno alle origini per la band di Las Vegas, capitanata da Brandon Flowers, perché questo Day & Age ripesca le risonanze sintetiche di Hot fuss. Tra New Order e Cars, la maggior parte dei brani di questo disco sono a ‘presa rapida’, come la travolgente Spaceman, o Human il singolo apripista che a mio avviso è orrendo, ma classifiche alla mano non pare proprio che l’opinione sia condivisa dagli ormai pochi acquirenti di musica. Cavalcando l’ondata nuwave, sullo stesso carrozzone di Interpol e Franz Ferdinand, ma con un dna tutto americano a battere sottopelle, i Killers con questo disco fanno un deciso passo avanti verso la consacrazione del pubblico, rimanendo sufficientemente simpatici anche alla critica. Hit come Mr Brightside e Somebody told me rimangono comunque difficili da eguagliare e in questo dico, a mio avviso, non se ne trova traccia. Roberto Conti
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