16 settembre 2012

Semenzara - Coraggio

I Semenzara vengono da Fano e fanno punk. Hanno peraltro un nome eccezionale.
Fanno uscire agli inizi dell’estate appena passata un Lp one side intitolato Coraggio: un album, un full-length di larghissime vedute che regala enormi soddisfazioni.
Nove tracce di punk rock vecchia scuola rude e maturo cantato in italiano che sembra uscire da uno dei primissimi rooster Ebullition, ricco di giri di chitarra belli pieni e sostenuto da testi originali e diretti. “Malato”, come si direbbe nel gergo. E devoto al “ducaconte” fantozziano, quello del casinò, quello del “chi è che prega”, insomma.  Devoto perché, a mio parere, ne utilizza le sfacciate ed esuberanti maniere per poter dimostrare che, in fondo, le persone semplici vivano con impegno e cattiveria la realtà quotidiana a dispetto di coloro che, dietro un’apparenza tenace e provocatoria, si dimostrano flebili ed evanescenti.
Si passa dalla rabbia de pezzo di apertura, La fine del sorcio, alla rassegnazione di Cura di fosforo. Incuria in curia è una critica diretta all’istituzione ecclesiastica che termina contenente nel finale una citazione Bunueliana, mentre la strumentale Menagramo è una schizofrenica cavalcata che ricalca nello stile gli Zeke di Kicked in the teeth. Insomma, Coraggio è decisamente un disco punk rock eclettico.
Le sonorità raggiunte dalla sezione vocale sono una vera innovazione nell’ambito, creando un’atmosfera definibile come una Bay Area traslata sulle coste marchigiane, direi, con quella punta di isterismo classico e pungente che spinge a saperne di più, ad elucubrare, speculare nervosamente, ad informarsi per trarre esperienza da ciò che si sta ascoltando. Un netto ritorno agli anni ’90 dei Tempo Zero ed agli ’80 degli Agent Orange.
I Semenzara al loro esordio dimostrano che la vena poetica rock’n’roll punk italiana sia tutt’altro che sopita: dopo i capostipiti Gangway, Man!, dopo L’Amico di Martucci e dopo Scena e La Piovra, ecco a mio parere la più interessante novità degli ultimi 3 anni in questo ambito.
Il lavoro è fuori sotto quattro etichette indipendenti:  Forever True, Punk4free, All’Arrembaggio ed Annoying Records, giusto per dimostrare cosa sappia ancora gestire e promuovere la scena indipendente italiana, dove “indipendente” non fa rima con Tannen o Miami.


Ve l’ho già detto, è un one side Lp ed aggiungo ora che il lato del 12” lato senza musica è serigrafato da Corpoc. Per finire: alcune delle loro grafiche promozionali sono rip/off dei Black Flag. Che si può chiedere di più? Andrea Vecchio

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