15 settembre 2012

Da Sanremo a indipedenti: la rinascita dei Grandi animali marini


Dopo alcuni anni di riflessione artistica, i Grandi Animali Marini tornano sulla scena musicale con un nuovo album dal titolo Sulla cresta dell'ombra che verrà presentato ufficialmente il prossimo 25 settembre a Milano. La band composta da Francesco Ferrari, Gianluca Villa, Dario Giordano, Paolo Soffientini è passata sulla sponda dell'autoproduzione, elemento che ha consentito una maggiore libertà espressiva. Il suound della band ha virato verso un elettro-rock con accenni di punk: il brano Le canzoni
non vogliono dire niente, che ha preceduto l'album, ne è un esempio: testo ironico e suono compatto, arricchito da sfumature psichedeliche. Li abbiamo intervistati per saperne di più sul nuovo disco.


Il 25 settembre sarete al Rocket di Milano per presentare il nuovo album. Com'è nata l'idea
dello showcase per il lancio del vostro nuovo lavoro?E' una cosa che di solito si fa. Volevamo suonare a Milano e festeggiare la maggiore età di questo disco, come quando un figlio esce di casa, "vai ragazzo, vai per la tua strada…".

Il titolo dell'album Sulla cresta dell'ombra tradisce una passione per il surf o si tratta solo di
un gioco di parole? E' un gioco di parole ispirato al nostro stato d'animo nel periodo in cui scrivevamo le canzoni. Il mare sembra avere un ruolo importante nella vostra vita. Del resto il mare è habitat naturale dei grandi animali marini.

Ma questo legame con l'ambiente marino in che modo può avere ispirato la vostra creatività?
In realtà il mare appare in molta musica ed è una fonte di ispirazione poetica per molti artisti. Insomma non l'abbiamo inventato noi!! Solo che chiamandoci così l'associazione di idee è dietro l'angolo.

Quando parlate di "rinascita" cosa intendete?
In primo luogo abbiamo cambiato batterista, è arrivato Paolo Soffientini a picchiare pelli e piatti, siamo passati da una grande casa discografica all'essere indipendenti e abbiamo avviato un'attività di registrazione e produzione musicale. Quindi sì, sono cambiate davvero molte cose...

Avete sempre detto di avere gli Strokes come gruppo di riferimento e in una vecchia intervista
citavate anche Coldplay e rock band del passato come Led Zeppelin. La pensate ancora allo
stesso modo o sono forse gli altri ora a dover prendere voi come band di riferimento?
Non so se gli Strokes ci ascoltano!! Abbiamo conosciuto Albert Hammond Jr, uno dei due chitarristi, perché gli abbiamo aperto un concerto qualche anno fa. Quindi loro sanno che esistiamo…Quanto alle influenze, alle band che citi se ne aggiungono costantemente altre perché siamo tutti e quattro voracissimi ascoltatori. In questo periodo c'è una fazione per Jack White ed una per Black Keys.

Non vi chiedo niente riguardo la partecipazione a Sanremo 2007.. L'unica cosa che vorrei
sapere è se ci andreste anche oggi? Oggi no. Però non ci siamo mai vergognati di averlo fatto.

La copertina del vostro album del 2007 mi fa venire in mente una foto storica dei Doors con
Morrison in primo piano. Si tratta di una coincidenza? Sì. Quella copertina non ci ha mai soddisfatti al 100%, al contrario di quella di Sulla cresta dell'ombra.

Cosa pensate delle riviste di settore? Pensate anche voi, come altri gruppi ultimamente, che
spesso le riviste tendano ad occuparsi e a dare spazio ad artisti poco talentuosi a discapito di
altri che meriterebbero più attenzione? No, sinceramente non lo pensiamo. Pensiamo che la proposta musicale sia molto ampia e che il concetto di artista "molto" o "poco talentuoso" sia troppo labile da definire, quindi mediamente mi sembra che a tanti dischi rispondano tante testate di vario livello e caratura.

Questo album è autoprodotto. La scelta di autoprodurvi è legata alle regole che le case
discografiche impongono e che non sono quasi mai condivise dagli artisti? Vi siete sentiti, insomma, più liberi di esprimervi? Le case discografiche hanno una regola principale: incassare denaro. E sono in crisi. Non fosse per i budget peraltro sempre più esigui che mettono a disposizione, a un gruppo delle nostre dimensioni non dovrebbe nemmeno passare per la testa di rivolgersi a loro.

Il brano Le canzoni non vogliono dire niente ha un testo molto ironico. Ce l'avete con
qualcuno in particolare o è dedicato più in generale ad autori che si prendono troppo sul
serio? Mi fa piacere che tu colga l'ironia. Una delle fonti di ispirazione è una certa standardizzazione della
musica italiana, almeno di quella da talent show. Ma poi ci sono anche altri elementi.

Quali brani ritenete più significativi in questo album? Quali aspettative avete per questo
nuovo lavoro? Ci sono due brani scritti principalmente da Gianluca (Il mare e Insospettabile) che danno una chiave di lettura diversa a tutto il nostro progetto. E forse anche uno spiraglio per future evoluzioni. Poi
citerei Il centro del mondo ed Errori umani l'uno per il testo e l'altro per la sua resa live. Le aspettative ti fregano sempre, quindi la risposta è ZERO.

Ultima domanda: avete qualche novità che bolle in mare per il prossimo futuro? A parte il già citato Rocket, stiamo stilando un calendario fino a fine anno e pubblicheremo con costanza le date sulla nostra pagina Facebook e sul nostro sito. Poi uscirà un singolo nuovo, forse accompagnato da un video. Ma ancora è tutto da decidere.
Alessandra Terrone

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