29 ottobre 2009

Asap ti manda al Mei di Faenza

Mettiamo in palio 4 biglietti per il Mei (Meeting etichette indipendenti) che si terrà a Faenza dal 27 al 29 novembre - Abbiamo 2 biglietti per il 28 e 2 per il 29. Durante l'importante evento oltre a presentazioni di dischi e di libri, a convegni e a uno spazio espositivo per il panorama della musica indipendente italiano si esibiranno decine e decine di band. Qui trovate il programma completo http://www.meiweb.it/news/?id_news=13.
Per ricevere gli accrediti basta scrivere una mail a info@asapfanzine.it indicando nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico. Tra tutte le richieste pervenute verranno estratti i fortunati vincitori i cui nomi saranno comunicati qui di seguito dopo il 20 novembre.

28 ottobre 2009

Dopodomani arriva Elettra: nuovo disco e nuovo look per Carmen Consoli


Carmen Consoli è troppo avanti, forse lo è più dei suoi tanti fan. Dopodomani sarà nei negzi Elettra, il suo nuovo disco che arriva a tre anni di distanza da Eva contro Eva. Dieci meravigliosi brani che parlano di amore a 360 gradi. L'amore è affrontato in tutte le possibili sfaccettature, dall'amore filiale (il disco è dedicato al padre, recentemente scomparso) a quello spirituale, dall'amore peccaminoso a quello fraterno.
La 'sicilianità' e la ricercatezza nei testi e nei suoni che aveva distinto Eva contro Eva prosegue in questo nuovo lavoro, che ha il pregio di una grande morbidezza di fondo. “Il disco è stato scritto in viaggio - ha dichiarato Carmen - in questi tre anni sono stata molto impegnata ma vado sempre in giro con una specie di quattro piste e poi, quando torno in albergo, scrivo le nuove idee in musica”. La trentacinquenne siciliana torna anche con un nuovo look: capello riccio tagliato poco sopra le spalle a rimandare ad una donna nel contempo moderna e d'altri tempi.
Tra i dieci brani che popolano il nuovo album, la canzone che più di tutte si lascia subito amare è Mandaci una cartolina, dedicata a papà Giuseppe. ‘Tra tutti i giorni in cui potevi partire / Perché hai pensato proprio al lunedì…’, ‘Viva l’Italia, il calcio, il testosterone / gli inciuci e le buttane in preda all’ormone’, canta con musiche suadenti da ballata.
Mandaci una cartolina l’ho scritta in quattro ore, anche se inizialmente non avevo intenzione di scrivere su mio padre - ha dichiarato la 'cantantessa, durante la presentazione alla stampa del disco - non mi piace l’autocompiacimento del dolore. Ma è vero che la musica ha trasformato il veleno in medicina. La musica mi salva, per questo non la venderò mai". E continua: “Alla fine è uscito questo quadro così ironico di mio padre, che aveva un concetto della morte come una grande sorpresa e ci diceva ‘vi mando una cartolina’. E anche il termine ‘buttane’ usato ha un retrogusto ironico…”.
Un soffio di spensieratezza lieve, seppure velato dalla malinconia a cui Carmen ci ha abituati, si respira in tutto il disco, dove non mancano citazioni frequenti e richiami a dialetti e lingue della cultura mediterranea, come in Marie ti amiamo, dove arabo e francese si mescolano all'italiano, con la voce e il contributo di Franco Battiato che le fa una piacevole compagnia. Altrove Carmen canta in siciliano, con una trascinante, rigorosa forza 'popolare' che ci ricorda la sua passione per Rosa Balistreri (A Finestra).
Tra mito e amore nascosto sotto mille maschere, la Elettra di Carmen è una prostituta che ‘metteva la cipria consueta nella penombra / Negli occhi il riflesso di sensi abusati e bagliori di strada /”, che può però insegnare la leggerezza del sentimento invece della banalità della carne.
Il disco regala talmente tante suggestioni che una recensione basata su un ascolto frettoloso non può che coglierne solo alcune, lasciando a chi ascolta e ama Carmen il compito e il piacere di una caccia al tesoro tra le meravigliose parole che il suo linguaggio così ricercato sanno donare ad orecchie e anima. Roberto Conti

'Ascolti emergenti' di ottobre, seconda parte

Jonas first date - Requiem to Rio ****/
Una respiro internazinale e un "tiro" davvero invidiabile per questo disco dei Jonas first date, band ligure che con Requiem to Rio è al secondo full-lenght. La grintosa voce di Amanda (Amee) può ricordare quella di Gwen Stefani, naturalmente quando ancora non aveva sterzato verso il pop più commerciale; è lei l'assoluta protagonista di questo progetto che si fa notare anche per la freschezza mischiata alla potenza delle chitarre distorte. La loro musica la definirei dark-rock, anche se come già detto la vena di malinconia che connota i testi e le linee vocali non incide sulla freschezza e sull'orecchiabilità di fondo. Tra le tracce del disco si segnalano la title track e le riuscitissime melodie That girl called queen, e Rosemary, sulla scia di band come Alkailine trio, Afi e My Vhemical Romance. Un plauso agli arrangiamenti, sono ottimi! Roberto Conti


Viti di Titanio - Il giro di vite **/
Le Viti di Titanio nascono a Napoli nell’aprile del 2005 da un’idea dei fratelli Marcello e Maurizio Vitale con l’intento di unire alla melodia e alla poetica italiana forme sperimentali di matrice internazionale. Nel 2007 debuttano con il cd promo Storie d’amanti e di demoni’. Dopo gli amanti ed i demoni protagonisti del loro primo promo, le Viti di Titanio ripartono dagli inquieti fantasmi di Henry James e del suo "Giro di Vite" a cui oltre chieder in prestito parte del nome, finiscono col condividere il continuo divenire che non risulta mai essere certezza. Tra suoni che raccolgono e sistemano pulsazioni che furono di Nick Cave and the Bad Seeds, Dirty Three, Einstuerzende Neubauten, ma anche Leonard Cohen, la band napoletana si ripresenta con l’ambizione dichiarata di unire la tradizione melodica e poetica italiana con le sonorità sperimentali di respiro più internazionale. L’ep si sviluppa su sei tracce legate da un doppio filo conduttore: da un lato l'attuale mancanza di punti di riferimento, causa di disagio interiore personale e di un’intera generazione; dall’altro un continuo incontro sonoro delle suggestioni del sud Italia con il freddo fascino nord europeo. Giovanna Oceania


Frigidaire Tango - L'illusione del volo ****
Mi rendo conto che sia abbastanza inopportuno inserire la recensione del bel disco dei Frigidaire Tango in una rubrica di ascolti emergenti. Nati all'alba degli Anni Ottanta in piena esplosione punk, I Frigidaire Tango si inseriscono di diritto tra i pionieri della new wave in Italia: un'avventura musicale, la loro, esplosiva e tormentata, conclusasi nel 1986 e ora ripresa (a distanza di 25 anni) con un nuovo album prodotto da Giorgio Canali che vede la formazione originale collaborare con ospiti come Federico Fiumani (Diaframma), Aldo Tagliapietra (Le Orme), Diego Galeri (Miura ed ex Timoria) e Fabio Trentini (Guano Apes). I testi cantati in italiano, un'esperienza nuova per la band, sono il trade union di questo disco che prpone brani assai diversi che crescono di intensità man mano che si prosegue nell'ascolto del disco, ricordando a tratti esperienze come i CCCP (Mescola le razze) a tratti brani più vicini alla scena new wave (Poesia di luce) o al cantautorato d'autore con una buona dose di psichedelia. Il disco per me è stata una bella scoperta. Chi ha qualche anno in più di sicuro saprà apprezzare e ricordare una band che fu gloriosa nella musica degli Anni Ottanta e che ora si ripropone con la consapevolezza di avere ancora qualcosa da dire. Roberto Conti

27 ottobre 2009

Editors - In this night and on this evening

Terzo appuntamento con la band di Birmimgham dopo The back room (2005) e An end has a start (2007). A un primo ascolto la sorpresa è davvero forte, l’ultimo album degli Editors è fortemente caratterizzato da una decisa virata verso gli anni ’80.
Poche chitarre, molte tastiere e sintetizzatori, melodie vagamente cupe e tanti illustri fantasmi impossibili da non evocare. Joy Division, New Order, Ultravox non semplicemente riveduti e corretti, ma riattualizzati e indirizzati verso sonorità che non hanno nulla di trito e scontato. Sarebbe troppo facile liquidare In this night and on this evening come un disco che ricorda qualcosa o qualcuno.
Qui c’è l’esperienza di un gruppo che ha dato prova di versatilità e originalità stilistica su più fronti, già dimostrata nei precedenti lavori.
Quindi non ci resta che lasciarsi trasportare in un’atmosfera inconfondibilmente british, in una Londra definita dallo stesso cantante, Tom Smith, cupa e non convenzionale. Anticipato dal singolo Papillon, di presa immediata, le nove tracce del cd risultano tutte di ottimo livello, con una marcia in più per il brano iniziale In this night and on this evening, manifesto dell’intero lavoro, The boxer, Like treasure e Eat raw meat=blood drool. Mauro Carosio

18 ottobre 2009

Libellula Music compie un anno, festa a Torino e lancio per i Mambassa

Libellula Music festeggia il suo primo compleanno venerdì 30 ottobre allo Spazio 211 di Torino, con una serata in cui si esibiranno dal vivo alcune delle band del proprio roster. Sul palco si alterneranno: Mambassa, Marco Notari & Madam e Colore Perfetto, oltre ad alcuni ospiti a sorpresa. Qualche giorno fa ho ricevuto a casa uno splendido cd-invito che segnalava la serata e la presentava nel modo migliore, ovvero facendo ascoltare un brano delle band di questa neonata realtà di booking. Oltre alle formazioni che si alterneranno sul palco, nel disco si possono ascoltare anche un bel brano di Andrea Chimenti e dei promettenti The Walrus.
La serata sarà soprattutto un'occasione per rivedere sul palco i piemontesi Mambassa, a cinque anni di distanza dall’ultimo album. Il quinto disco della formazione guidata da Stefano Sardo e Fabrizio Napoli vedrà la luce nei primi mesi del 2010 e sarà seguito da un nuovo attesissimo tour. Roberto Conti

13 ottobre 2009

Lutto nel pop: Gately, il Boyzone che fece coming-out, muore misteriosamente a Majorca

Riportiamo un'agenzia risalente a ieri che annuncia la scomparsa di Stephen Gately dei Boyzone, la boyband itlandese che negli anni Novanta aveva scaldato i cuori di migliaia di ragazzine... e non solo.
Il mondo del pop e' in lutto: a soli 33 anni e' morto Stephen Gately, cantante degli irlandesi Boyzone, uno dei gruppi protagonisti dell'epoca d'oro delle 'boy band' insieme a Take That e Backstreet Boys. Gately è stato trovato morto nella sua stanza d'albergo a Port D'Antraxt sull'isola di Majorca in Spagna; la polizia ha detto che non ci sono indicazioni che rendano sospetta questa morte, la cui causa non e' pero' ancora nota. Il cantante si trovava in vacanza con il compagno Andy Cowles. In una nota gli altri Boyzone (la band si era riformata nel 2007) si sono detti ''devastati'' dalla scomparsa dell'amico Stephen, che, dicono ''ha illuminato le nostre vite''. Sono attesi a Majorca in giornata.
La band, nata nel 1993 e sciolta nel 1998, ebbe sei numeri uno nelle classifiche britanniche negli anni Novanta, più dei Take That di Robbie Williams. Titolare di un pop leggero ed accattivanente, accompagnato come nelle altre boy band dal bell'aspetto dei giovani cantanti, il gruppo si consacro' come beniamino delle giovanissime con singoli (soprattutto cover di brani pop classici) come Words, A different beat o All that I need. ''Ronan, Keith, Mikey e Shane sono devastati da questa notizia e inviano il loro profondo cordoglio alla famiglia di Stephen e ai suoi molti amici in tutto il mondo''. Il manager dei Boyzone, Louis Walsh, si è detto ''distrutto. Sono sotto shock. Ero con lui lunedi' a una cerimonia di premiazione. Non sappiamo molto di quel che è successo''. Bertie Ahern, ex premier irlandese ha reso omaggio a Stephen, ''un amico personale... questa morte e' un'immensa tragedia per la musica e la cultura irlandese''. In una nota, Elton John ha affermato: ''Io e David (Furnish, il suo compagno) siamo sconvolti per questa tragedia. Stephen era l'anima più gentile che si potesse immaginare''. Un anno prima dello scioglimento dei Boyzone, Stephen rivelo' di essere omosessuale e di essere legato al cantante olandese Eloy de Jong. Lui e Andy si unirono con rito civile a Londra nel 2006. L'annuncio fece scalpore, per un gruppo adorato dalle teenager: ''E' la cosa più difficile che ho mai fatto, ma la devo ai miei fan, oltre che a me stesso: devo essere completamente onesto. So che possa essere come una bomba per i nostri seguaci. Molti di loro saranno scioccati. Spero che capiscano quanto e' importante per me rivelare di essere gay''. Il suo ultimo messaggio sul sito Twitter risaliva al 6 ottobre e diceva: ''Sempre molto occupato, tante cose in corso. Mi sto concentrando a finire il mio libro, allora sarò un po' silenzioso su queste pagine''. g. oc.

12 ottobre 2009

Checco Zalone 'rilegge' De Andrè e fa satira sul premier

Oggi è il giorno delle agenzie, ne riportiamo una assai curiosa che parla di Zalone, che dopo aver fatto il verso a molti cantautori (trovo adorabili le imitazioni di Carmen Consoli) ha scelto De Andrè per ironizzare sui noti fatti di cronaca riguardanti il premier e gli ormai noti 'festini'.
Il comico-musicista Checco Zalone (al secolo Luca Medici), salito all'onore delle cronache poco meno di quattro anni fa per aver firmato il dissacrante inno (non ufficiale) della Nazionale italiana di calcio "Siamo una squadra fortissimi", ha riscritto il testo dei celeberrimi brani di Fabrizio De André La canzone di Marinella e Il pescatore in chiave satirica. Durante il suo show - trasmesso ieri sera da Canale 5 - Zalone, presentatosi ironicamente come "il miglior cantautore degli ultimi 150 anni", ha lanciato più di una frecciata all'attuale premier Silvio Berlusconi ("che a Villa Certosa pensava solo a una cosa") inserendo nelle sue personali riletture dei brani firmati dal grande poeta e musicista genovese riferimenti a Patrizia D'Addario, la escort protagonista degli ormai noti "festini", e all'imprenditore Tarantini, organizzatore degli stessi. g. oc.

A Novara il secret concert di Nordgarden... è il primo in città

Per la prima volta Novara ospiterà un “secret concert”. Il prossimo martedì 27 ottobre nella nostra città si esibirà il cantautore norvegese Terje Nordgarden. I secret concert, ovvero concerti che si svolgono in acustico nelle case private dei fan, la cui location viene svelata solo all’ultimo, esclusivamente a quanti si iscrivono tramite web, sono l’ultima moda in fatto di musica dal vivo. Da un anno a questa parte questi eventi si stanno moltiplicando e nella nostra città il concerto del cantautore norvegese è atteso come un vero e proprio evento, vista la carenza di spazi per suonare e la proposta culturale per lo più 'politicamente orientata' (a destra, naturalmente) che oltre a feste celtiche e a notti bianche tutte propaganda offre ben poco, soprattutto per quanto riguarda la musica dal vivo. Il concerto di Nordgarden a Novara si terrà in un appartamento del centro storico e potrà accogliere fino a 50 persone. L’unica modalità per partecipare al live del giovane folletto norvegese è prenotarsi tramite mail scrivendo all’indirizzo secretconcerts@yahoo.it, la location del concerto sarà svelata solo 24 ore prima dell’evento tramite mail. Giovanna Oceania

10 ottobre 2009

'Ascolti emergenti' di ottobre

Quarto Capitolo - Forse rinasco ***
L’ep Forse rinasco composto da sei brani e si apre già con un pezzo molto bello, Antinoo, che mischia sound funcky a sonorità anni 80. E sono appunto queste sonorità che richiamano gruppi italiani di quegli anni come i Denovo e i Moda di Andrea Chimenti. Due canzoni sono cantate in inglese: ben riusciti anche questi episodi, più rock di quelli in italiano che appaiono pop e scanzonati. Questo disco è suonato davvero molto bene da tutti gli elementi e presenta anche dei testi molto particolari scritti dal cantante Alia. Tra i brani da segnalare, la sognante Centre stage e Melaverde, con una chitarra molto presente sia nella parte acustica che in quella distorta. Poi Tempo d’estate dove il funk la fa da padrone; il lavoro si chiude con Duglas in perfetto stile Deep Purple. Marco Colombo

Droptimes - Looking for the sun ***
Appena ascoltata la prima traccia di questo disco pensavo di trovarmi davanti ai nuovi Sigur Ros italiani, ma a parte l’uso dell’elettronica, sugli altri pezzi non c’è molto del collettivo islandese.
Il polistrumentista Alessio Catozzi e il cantante Alessandro Maranesi, in arte i Droptimes, da Porto Sant'Elpidio, presentano un lavoro interessante che mischia atmosfere quasi jazz, grazie ai fiati di Samuele Garofoli (tromba), Paolo Del Papa (trombone) e Antonangelo Giudice (clarinetto e sax) a pop e new wave. Dunque molta elettronica che però non sovrasta il lavoro creativo del duo che raggiunge anche momenti molto alti, ad esempio con la traccia n. 3 Wake up o con la n. 6 When it comes. Il disco è anche ben suonato e ben prodotto. Marco Colombo

Gli Acidi - Colione */
Che dire di questa band davvero insolita? A leggere le loro influenze sembrerebbe esserci molta carne al fuoco: Led Zeppelin, AC/DC, Black Sabbath, Jimi Hendrix, Doors, Beatles, Nirvana, Celentano, Battisti, Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena, Le Vibrazioni... Sinceramente non ho trovato molto di queste influenze nei loro brani. I testi sono ironici, già nel pezzo Sette, il cui testo si basa interamente sui richiami di questo numero, si capisce che siamo di fronte a un disco di rock demenziale. Si passa poi alla cover dei Giganti Una ragazza in due, quasi una ballata dove la voce mi ha ricordato il più famoso Bugo. Poi ancora Tv colione dove il cantante canta “dove si finirà se non si cambia qualcosa”. Il disco si chiude con Viper 2, anche qui il rock è molto duro con delle discrete chitarre distorte e qui forse qualcosina dei Marlene si sente. Marco Colombo

Beatrix boulevard - Uncut ***
Che energia per l'esordio dei milanesi Beatrix Boulevard, che in Uncut propongono brani dalle sonorità cupe che rimandano a band come Deftones, Soundgarden, Pearl Jam e altri nomi del rock internazionale. Un ottimo lavoro non tanto e solo sul piano della produzione e degli arrangiamenti ma soprattutto per la bellezza e l’originalità della scrittura dei brani. Si parte con Innocent molto ben strutturata e cadenzata da una buona chitarra per sfociare dalla strofa ad un ritornello orecchiabile, poi c'è il secondo pezzo Beautiful con un ritornello che mi ha ricordato i Placebo, il terzo brano, Aria, passa all'italiano e ha tutte le carte per essere una canzone da heavy rotation. Sono numerosi i buoni episodi da segnalare: Thuesday è molto Pearl Jam nel cantato e anche nel suono, Yellow head invece mi rimanda ai Rem, mentre in Bakeria il cantante, il camerese Mauro Gilardi, urla arrivando quasi a un falsetto. Il disco, mixato da Guido Fioravanti, è da scoprire e sa regalare piacevoli e inattesi momenti di suggestione. Marco Colombo

S.e.n.s. (Sentieri erranti nella selva) - La rivoluzione della
sincerità ***
La eco dei Nirvana et similia si sente in questo lavoro dei Sens, La rivoluzione della sincerità. Un disco ben suonato con chitarre corpose a avvolgenti che lascia cogliere in ogni brano alcune peculiarità. Vediamoli uno per uno: Illusione è il stile Pearl Jam per quanto riguarda le chitarre, Amaricante, la mia preferita, si fa notare per il bel cantato in falsetto, Atacama è molto potente, Divagazione sulla nascita mi ha ricordato qualcosa dei Porcupine Tree, ed infine Se vivessi in vita è un pezzo in perfetto stile grunge. Un lavoro ben suonato e onesto, ma che certo non mi ha fatto sussultare. Marco Colombo

Kiss me Emily - All in one **
Primo album per i Kiss me Emily, con pezzi abbastanza convincenti ma dai significativi richiami a band di culto come i Bloc Party. All in one è sicuramente ben suonato e trova anche momenti più pop rispetto al sound emo e punk che aleggia come dominante. Il brano che mi è piaciuto di più è stato The biggest lie of my life che si discosta dai canoni appena citati. Anche il pezzo Dance mi è piaciuto, cadenzato ed orecchiabile, così come Be there. Anche se questo disco non ha gran che di nuovo da dire, è comunque discreto e non deluderà gli amanti di questo filone tanto di moda. Marco Colombo

Marco Notari - Babele:noir ***
Sarà in vendita dal 7 novembre Babele:noir (Artes-Libellula), la ristampa in vinile a tiratura limitata (999 copie) del concept-album di Marco Notari Babele del 2008. Oltre ad un brano inedito, Babele:noir conterrà un booklet dove troveranno spazio tredici racconti, uno per ogni canzone del disco, corredati da altrettante illustrazioni. I racconti, scritti dallo stesso Marco Notari, narrano la vicenda di Cristiano e Lucia assumendo la forma di un vero e proprio romanzo breve. Ad accompagnarli le suggestive tavole realizzate da alcuni tra i migliori illustratori italiani, sotto la direzione artistica di David Vecchiato (curatore artistico della galleria d’arte Mondo Pop e ideatore del progetto I.U.K.). Il vinile sarà disponibile sul sito web della Libellula e ai concerti. Babele:noir, oltre che un vinile, diventerà una mostra, che tra dicembre e febbraio toccherà Roma, Torino e Milano. Giovanna Oceania

Il disordine delle cose - Il disordine delle cose ***
Lo aspettavo da tempo il disco dei concittadini Il disordine delle cose, ed è arrivato -puntuale- un buon lavoro farcito di collaborazioni importanti. Sono proprio le collaborazioni a dare un valore aggiunto notevole al disco, ma forse a stemperare un po' la personalità propria della band.
L'album è stato registrato a Torino e vede la produzione artistica di Gigi Giancursi e Cristiano Lo Mele (Perturbazione). E' un lavoro d'esordio molto curato nei testi rigorosamente in italiano, negli intrecci melodici delle voci e negli eleganti arrangiamenti musicali, impreziosito dalle partecipazioni di artisti come Syria, Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi), Paolo Benvegnù, Elena Diana e Tommaso Cerasuolo (Perturbazione), Marco Notari, Enrico Allavena (Blubeaters), Marcello Testa (La Crus), Giotto Napolitano (Fratelli di Soledad) e tanti altri.
L’album si apre con Il colore del vetro, dove Giancursi e Lo Mele dei Perturbazione suonano. Si prosegue con L'altra metà di me stesso dove l’inconfondibile chitarra di Pipitone dei Marta sui tubi si riconosce subito. Molto bello anche qui il testo e la bellissima voce di Naif che rende il brano ancora più particolare. Don Giovanni parla del sesso fatto dai preti, mentre L’idiota rimanda a un noto 'personaggio' della politica italiana, anche se le note malinconiche del pezzo e il testo lo rendono quasi simpatico, anche a chi non lo stima come il sottoscritto. Muscoli di carta vede un Notari ispiratissimo ai Rodhes. In Infezione, la mia preferita, il piano di Luca Schiuma tocca le corde dell’anima, con la magnifica voce di Syria che sa commuovere. L’astronauta è molto Martiana (nel senso Marta sui Tubi); in Il Pittore del mondo le chitarre di Giancursi si mischiano a quelle di Pipitone creando un'atmosfera interessante rafforzata sempre dal testo di Manzella. Un disco che offre tanti spunti, il compito di raccoglierli sta a voi e alla vostra voglia di saperli ascoltare. Marco Colombo

The one's - The debut of Lady June ***/
Secondo album della Foreas che recensisco e devo ammettere che questa etichetta se ne intende di validi emergenti. Stavolta tocca ai napoletani The one’s con il loro The debut of Lady june.
Canzoni che definirei country pop perché anche se ci ricordano la tradizione americana in tal senso, sono molto semplici ed orecchiabili. Si parte con la scanzonata Dream con una bella armonica, per poi proseguire con Brown-haired girl che mi ha ricordato Dylan, alla country Midnight’s talker; invece in I’ll disappear si passa quasi a un rock anni 70 alla Creedence o alla Rolling stones. Little fun, cantata molto bene, mi ha addirittura fatto venire in mente qualcosa dei recentissimi Travis, Kathy and me è la mia preferita, dolcissima e intima con un piano'morbidissimo'. All night bar potrebbe far invidia agli Artic Monkeys, mentre I haven’t lost my hope, yet è quasi Spreengstiniana nella sua manlinconia. Un'ottima scoperta. Complimenti. Marco Colombo

6 ottobre 2009

Tappa a Novara per Music Village - Ecco le band selezionate

Domenica scorsa in quel di San Pietro Mosezzo, a un passo da Novara, si sono svolte le selezioni per accedere all’edizione invernale di Music Village, un importante evento musicale dedicato a band emergenti, che si terrà dall’11 al 15 dicembre a Montecampione in provincia di Brescia. La caratteristica principale di questo evento è quella di proporsi come un momento formativo e di scambio con musicisti, discografici e operatori del settore musicale, e non come un contest inteso nel senso più tradizionale del termine. Per info: www.espromotion.it/musicvillage/mv.htm.
Le selezioni della 'tappa' novarese di Music Village si sono svolte in due modalità: alcune band si sono esibite dal vivo e sono state valutate da un esperto, per l'occasione è stato chiamato il nostro Roberto Conti, altre hanno inviato alcune canzoni tramite mp3, ascoltati poi da una commissione competente. Hanno passato la selezione esibendosi dal vivo: Mario Guida (Crescentino), My black light (Biella), Pigreco (Novara), Pelena (Novara); Approdano alla seconda fase tramite l'ascolto degli mp3 Daniele Fortunato e Cristian Calienni. Marco Colombo




Nelle foto le band che si sono esibite domenica alla Sunflower station di San Pietro Mosezzo: My black light, Pigreco, Mario Guida, Martìn e Pelena





Le band che si sono esibite hanno proposto due brani (disponibili da ascoltare sul sito web della Sunflower station http://www.sf-music.com/web/). Diversi i generi musicali, dal metal dei biellesi My black light alle atmosfere blues del cantautore Mario Guida, a mio avviso il progetto più interessante tra quelli proposti. Tutti i gruppi hanno offerto momenti di buona suggestione, anche se talvolta è l'originalità a fare difetto. Tra italiano, inglese e una punta dialettale, i testi sono la cosa che meno ha lasciato il segno a dimostrazione che le giovani band preferiscono comunicare con la musica piuttosto che con le parole che, in almeno un paio di band, sono state contorno e non piatto forte delle canzoni fatte ascoltare. roberto@asapfanzine.it

5 ottobre 2009

Intervista - Ecco tutti i segreti del meraviglioso mondo di Tony Maldestro...

Un viaggio tra canzoni, racconti e visioni disincantate. Questo è il mondo di Tony Maldestro. Scrittore così timido e cantautore talmente pigro da concedere al dottor Stella di raccogliere le sue opere in Chi l'avrebbe mai letto. Lo abbiamo intervistato per saperne di più...

Come nasce l’idea di un progetto che abbina un disco ad un libro, come Chi l’avrebbe mai letto?
Tony Maldestro è da sempre un artista che crede nella con-fusione delle diverse forme d'arte: pittura, musica, fotografia, poesia...ci siamo scontrati con materiale disomogeneo e magmatico che ancora non abbiamo completamente collocato...

Raccontaci qualcosa dello spettacolo che proponete dal vivo, si tratta di un concerto o anche nella dimensione live ci sono delle contaminazioni?
Durante il live abbiamo la possibilità di rappresentare al meglio Tony Maldestro e quindo sfruttiamo tutto quello che la tecnologia offre; il concerto dei Toni Maldestri è già di per sè differente da un concerto tradizionale; per certi versi è più vicino ad uno spettacolo teatrale dove esiste un costante scambio con il pubblico. Quando è possibile affianchiamo ai brani e al reading delle proiezioni video , proprio per offrire diversi spunti e diverse angolazioni del personaggio.
In altri casi il concerto diventa parte di un evento più articolato: come è successo con A cena con Tony Maldestro, dove tutto il menu prende spunto dalle atmosfere maldestriane e Tony si accorda con lo chef per abbinare a ciascun piatto un brano o un racconto: il cliente è immerso in questo viaggio culinario-musicale-onirico che coinvolge più sensi (complice anche il buon vino...).
E la cosa più importante dello spettacolo è che Tony può arrivare in qualsiasi momento, quando non si nasconde già tra il publico.

Il mondo di Tony Maldestro raccontato in Chi l’avrebbe mai letto è fatto di semplicità e quotidianità. E’ un mondo che è davvero così o più che altro è un auspicio?
Citando un altro Tony : “è un mondo difficile vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto”
Ma è anche vero che l'uomo ha sviluppato una capacità di resistenza e adattamento alle situazioni difficili che spesso non è positiva. Stiamo perdendo o abbiamo già perso la capacità di reagire, cambiare strada, semplificare...perchè non siamo più in grado di rinunciare allo status quo acquisito. Il mondo è fatto dalle persone e Tony crede che tutto sarebbe più semplice se ognuno seguisse seriamente le intenzioni della propria anima. L'unico ostacolo a questo risiede dentro di noi, tutto il resto è fuffa, alibi di fuffa e fuffa di alibi.

Tony è abilissimo nei giochi di parole, ma cosa ascolta o cosa legge, così che chi si avvicina al suo mondo lo possa conoscere un po’ di più?
Come si legge nella biografia di Tony: “Tony Maldestro ha tanti libri, cd e dvd sul comodino. Ma li legge, li vede e li ascolta a caso, solo a brani, s'interrompe spesso, cambia libro, lo legge vedendo un dvd o la tv, ma senza audio e ascoltando musica in cuffia (tutto assieme). Per questo preferisce i libri sotto le 100 pagine, e magari con numerose figure”.

Il pezzo L’uomo del garage forse è quello che mi ha maggiormente colpito: è allegro ma tratta un tema impegnativo come il suicidio, come nasce questo accostamento?
In realtà non vuole trattare il tema del suicidio, o forse ora che mi fai riflettere effettivamente sì! Beh, se lo tratta credo che lo faccia in maniera decisamente divertente. Citando Maldestro: “si scherza solo sulle cose serie”.

Desiderium invece è un brano molto ‘fresco’, anche musicalmente, è un invito a prendere le cose alla leggera o mi sbaglio?
Desiderium nasce effettivamente sul lungo mare, osservando la gente ed ascoltando soprattutto il suono delle ciabatte che strusciano sulla passeggiata (alcuni hanno corretto in strisciano ma è assolutamente corretto strusciano, ha tutt'altro significato). È nata di getto e in effetti dici bene quando parli di freschezza, per la musica e per il testo: è certamente un invito a non prendersi troppo sul serio che però è diverso dall'essere superficiali.

Chi sono i musicisti che accompagnano Tony nel suo disco, ce ne vuoi parlare?
I musicisti che hanno suonato nel disco sono Christian Bertani alla batteria, Riccardo Manachino al basso e Mattia Garavaglia. Quest'ultimo accompagna ancora Tony insieme a Nicola Tentorio alla batteria e Marco Laria al basso. Si tratta di personaggi perfetti per il progetto di Tony, non solo perchè ottimi musicisti ma anche perchè pienamente partecipi e coinvolti nella composizione e nell'arrangiamento delle numerose idee di Maldestro e capaci della delicatezza necessaria per far arrivare il messaggio contenuto nei testi di Tony: sono parte integrante del progetto.
Vorrei anche citare Matteo Capitini, che ha curato l'impaginazione e la copertina del libro.

Come vedi Tony tra qualche anno?
Pittore, regista e in tour con Jimmy Cartavetra.

Tu vivi a Cerano, nel novarese. Sei legato alla tua terra e credi che sia limitante vivere in provincia per chi fa musica?
Cerano è l'ombelico del mondo. A metà strada tra Piemonte e Lombardia, divise dal ponte sul Ticino. La città offre certamente molti stimoli ma ho sempre preferito aver la possibilità di vivere in campagna e di scegliere quando andare in città, cosa più difficile per chi vive già in città.
Oggi non credo che la provincia sia limitante.

A Novara, per quello che ho notato, ci sono invidie e gelosie nell’ambiente musicale, che ne pensi?
Tony non frequenta molto la scena novarese: e comunque spero che invidie e gelosie siano “sane”, ovvero sintomo di fermento e confronto.

“Chi non parla con gli sconosciuti ne rimarrà sempre circondato”, lasciaci con un commento su questa citazione?
Gli sconosciuti sono fonte di ispirazione. Osservare la gente che si incontra per strada per poi raccontarla e farla diventare straordinaria è proprio dell'arte. Allo stesso modo succede che parlando con uno sconosciuto scopri un mondo totalmente diverso da quello che avevi immaginato solo osservandolo; un altro rischio che deve correre l'artista.

Intervista di Roberto Conti