22 marzo 2010

Alibia - Manuale apocrifo delle giovani marmotte

Una cena con i compagni di scuola del liceo. Emozioni e ricordi che sembravano sepolti dal tempo riaffiorano. E mi piace tornare a quella stagiona illuminata. Ascoltare l'ultimo album degli ebolitani Alibia, Manuale apocrifo delle giovani marmotte, mi ha suscitato questa sensazione. Splendidi i testi, sublimi le musiche che rispetto agli album precedenti fanno un passo in avanti nel verso della leggerezza e dell'orecchiabilità. Deliziosa l'open track Il mio secolo, più introspettive le tracce seguenti L'estate che non c'è e Il segreto che rimandano vagamente agli Scisma con le voci, maschile e femminile, che si intrecciano in una perfetta commistione vocale.Come i compagni di classe, però, ce n'è qualcuno che mal si sopporta o che si trova estremamente noioso: L'idea di te fa parte di quel genere di brani che difficilmente possono fare gola ad un ascoltatore di primo pelo che non abbia già approfondito la discografia degli Alibia, assaporandone l'inedia e gli episodi più dilatati e rarefatti. Il ritmo torna su con Il moto circolare. Ottimo episodio anche la traccia di chiusura, la romanticissima Coordinate per il futuro, dove il viaggio mentale è davvero a portata di mano, ti prende e ti porta via come una corrente calda ed ebbra.
Roberto Conti

21 marzo 2010

Asap partecipa a "Dall'aperitivo alla camomilla" presentando il concorso "Provincia cronica"

Sabato 3 aprile all’osteria letteraria Bucowsky di Novara si svolgerà il secondo appuntamento con “Dall’aperitivo alla camomilla”, manifestazione ricchissima di eventi che unisce musica, letteratura, fotografia ed “editoria dal basso”.
A partire dalle 18 e fino a mezzanotte si esibiranno alcune band locali del novarese (Dede, Funnyker, The morning courier, Elia e il Trio cane) fino al concerto finale di Tony Maldestro (alle ore 22 circa), eclettico musicista ceranese, già collaboratore di Bugo, che presenterà con uno spettacolo sonoro, accompagnato dalla sua band, il libro+cd “Chi l’avrebbe mai letto”.
Alternate alle esibizioni musicali ci saranno le letture di cinque giovani poeti del territorio: Antonella Cominoli, Elia Il Merlo, Giada Femia, Marco Ghilardi, Mauro Miglio, con l’accompagnamento musicale di Fabio Gasparini e Fulvio Sette alle chitarre e Roberta Zacheo all’arpa. La manifestazione, ad ingresso libero, partirà alle ore 18 con l’aperitivo vegetariano e l’inaugurazione della mostra “Il giardino segreto” che abbina le fotografie di Diana Debord alle illustrazioni di Morena Forza. A seguire è prevista la presentazione della seconda edizione del premio letterario “Provincia cronica”, organizzato dalle associazioni AsapFanzine e “Balla coi cinghiali”, interverrà una delle vincitrici dello scorso anno, Paola Tacconi: sarà presentata l'antologia e il progetto di “editoria dal basso” legato al concorso. A chiudere la serata e a far riposare le orecchie sarà un momento chill-out dedicato al duo d’arpe Absenthium. L’osteria letteraria Bucowsky, si trova in vicolo Santo Spirito 6 a Novara (traversa di piazza Cavour), l’ingresso è libero. g.oc.

16 marzo 2010

Qui Londra - The two hot shots of the moment: Massive Attack and Hot Chip

Oltremanica due dischi stanno meritatamente scalando le classifiche di vendita e di ascolto, collocandosi come i primi lavori degni di nota dell’anno in corso. Trattasi dei nuovi album dei Massive Attack e degli Hot Chip. I primi, da anni sulle scene, tornano dopo sette anni di silenzio e i secondi pur con meno esperienza sulle spalle, stanno già collocandosi nella hall of fame del pop inglese. Heligoland. Questo è il titolo, che prende il nome da un arcipelago a nord della Germania, dell’ultimo lavoro dei Massive Attack, la band di Bristol che giunge al quinto album di una durevole carriera segnata da lunghe pause e diversi cambiamenti di formazione. Il disco non tradisce le aspettative dei fan e aggiunge qualcosa di nuovo, di meno angosciante e oscuro, al sound a cui eravamo abituati. Senza disertare da uno stile riconoscibile, Heligoland è caratterizzato da una piacevole disomogeneità che passa da sonorità impalpabili ed evanescenti ad altre più risolute e dinamiche. Collaborazioni illustri contribuiscono a rendere ogni brano un capitolo a sè stante e l’impressione finale è quella di aver ascoltato più di un cd. Oltre al singolo Paradise circus, realizzato con il contributo della voce suadente della cantautrice americana Hope Sandoval, Saturday come slow con Damon Albarn e la traccia di apertura, Pray for rain, con la collaborazione di Tunde Adebimpe dei TV on the radio, valgono l’intero lavoro di un gruppo che ha ancora molto da dire. Gran disco quindi, Massive Attack allo stato puro con le loro origini e il loro presente. Ci sono voluti sette anni, ma l’attesa è ampiamente ricompensata. One life stand è il quarto album in studio per gli Hot Chip, il quintetto londinese nato nel 2000, che arriva come un vero e proprio ciclone da classifiche e si posiziona subito tra i dischi più interessanti del momento. Euforico, melodico, sfrenato e spensierato, strizza l’occhio alla dance senza mai scadere nell’ordinario. Ritmi pulsanti e vorticosi lasciano spazio a motivi più pacati, quasi come se si volesse distendere l’ascoltatore inevitabilmente affabulato e divertito. Armonie che rimangono impresse, ben costruite si accompagnano felicemente alle voci pulite, briose e gaie dei cinque musicisti. Tra gli episodi meglio riusciti spiccano senz’altro la traccia di apertura Thieves in the night e la title track One life stand, ma l’intero lavoro vale comunque più di un ascolto. Gli Hot Chip suoneranno a Milano ai Magazzini Generali il prossimo 18 marzo, un concerto da non perdere vista la vitalità e l’esuberanza che caratterizzano il gruppo nelle sue esibizioni dal vivo. Mauro Carosio

11 marzo 2010

'Ascolti emergenti' di marzo

Sine Frontiera – 20 now ***
In occasione del ventennale dalla caduta del Muro di Berlino, i mantovani Sine Frontiera giunti al quarto album, pubblicano una sorta di concept-album sul tema dell'abbattimento delle barriere culturali e mentali. Ad una tale dichiarazione d'intenti sociali (e ad uno pseudonimo del genere) non può che corrispondere una proposta musicale che si muove nell'ambito del folk-rock italiano più classico, su cui grava il peso dei mostri sacri del genere, dai Modena City Ramblers alla Bandabardò. Nonostante ciò, la perizia tecnica e compositiva maturata negli anni dal combo in generale riesce a tenere su buoni livelli la qualità dei pezzi, grazie ad una azzeccata patchanka etnica (seppur con qualche inevitabile caduta a livello di liriche nel buonismo retorico tipico del genere, elemento incluso sempre in questo tipo di pacchetti). I momenti più alti del disco si rintracciano nel binomio iniziale, Contaminacion (con Manu Chao dietro l'angolo) e il classico pezzo da pogo C'è chi crede che, e nel viaggio sudamericano di Polvere e pazienza. I Sine Frontiera fanno propri i clichè del genere uscendo a testa alta dal confronto con i diretti ispiratori. Fabio Gasparini

Lemmings – Lemmings **/
Se mi capitasse di dover dare una festa d'estate, sulla spiaggia, senza farmi troppe paranoie sul menù musicale da offrire ai brilli invitati, probabilmente l'esordio omonimo dei Lemmings (edito da La Grande Onda) potrebbe fare al caso mio: la band romana capitanata da Ra-B, produttore e autore, tra gli altri, per Piotta e Cor Veleno, propone un pop-punk misto allo ska meno pretenzioso che di certo accontenterebbe la voglia di ballare di una buona fetta di popolo. Per natura portati all'esibizione live (complice anche un'estetica che rimanda al rockabilly e di sicuro impatto), il disco si muove tra la nostalgia degli anni '90 alternative-mainstream (principalmente Shandon con una spruzzata di Punkreas e Prozac+ qua e là) e melodie tanto facili quanto anonime (il ritornello catchy di Mai); basti pensare allo ska del primo singolo estratto Pret à porter, in circolazione anche sulle principali emittenti musicali nostrane. I pezzi si lasciano ascoltare senza eccessive difficoltà ma d'altra parte hanno il grande difetto di non dire praticamente nulla, almeno al sottoscritto, e di venire dimenticati subito dopo, risultandomi nel migliore dei casi un po' simpatici (la scanzonata cover di Tanz Bambolina di Camerini, ) e niente più. Prodotto senza pretese, che vede nella mancanza di personalità e idee innovative il suo più grande problema ma che potrebbe risultare anche piacevole all'ascoltatore casuale.
Fabio Gasparini

Phono Emergency Tool - Get lost ***
I Phono Emergency Tool sono una formazione emiliana formata da Andrea Sgarzi (chitarra/voce), Sandro Sgarzi (basso/voce) e Marco Lama (batteria). L'album Get lost che siamo andati ad ascoltare mischia sapientemente pop, rock e anche un po’ di funky.
Sicuramente i tre strizzano l’ occhio al sound d’oltremenica, in particolare con il brano che dà il titolo al disco, ma con un’originalità comunque marcata. Le sonorità ricercate non penalizzano il risultato d'insieme, comunque godibilissimo, le atmosfere new sixties sono quello che di meglio si può segnalare in questo lavoro, i brani più appetitosi Gladness gland, Perfect kind e Reality distorsion che mi sembra un buon omaggio agli anni dei Fab Four. Marco Colombo

8 marzo 2010

Da Bettie Page a Dita Von Teese: uno strip lungo un secolo. Ancora per pochi giorni la mostra a Milano

Il mito di Bettie Page non esisterebbe se non avessimo ereditato quelle meravigliose foto degli anni Cinquanta in cui la sexy diva era al massimo del suo splendore.
Il burlesque deve tantissimo all'arte fotografica. Chi avesse ancora qualche dubbio a riguardo può recarsi alla Mc2 Gallery di Milano dove, fino al 13 marzo, è in corso la mostra con gli scatti di Cesare Cicardini. Titolo: «The New Burlesque», perché oggetto della ricerca di questo fotografo milanese quarantenne, con nel curriculum i ritratti di Maurizio Cattelan, Paolo Conte, Chris Martin e Joss Stone, è proprio la scena americana sviluppatasi a partire dagli anni Novanta. C'è – neanche a dirlo - la regina del genere Dita Von Teese, ma non mancano sue colleghe meno illustri come Dorothy Shaw, Eden Glamorama, Leyla Rose, Missy Malone e Vicky Butterfly, tutte bellissime e tutte incredibilmente «vere». Messe in fotografia raggiungono un'estasi che quasi stride con il desiderio di imperfezione che traspare nei loro spettacoli dal vivo. Eppure è quel dettaglio che le rende meravigliosamente seducenti. Dentro ognuna di queste facce c'è una storia e sono facce che sembrano mappe del tesoro. Segrete e sconosciute. Misteriose e ambigue, certamente fascinose e seducenti. Mai pericolose. Secondo l'autore del reportage, che si è recentemente aggiudicato menzioni d'onore al «Prix de la Photographie» di Parigi e all'«Internationa Photography Award», quelle delle burlesque dancers sono ricette di seduzione senza danni collaterali. Quest'arte, nelle parole di Cicardini, è infatti descritta come «lo spettacolo della seduzione, ovvero la sua interpretazione, dove il successo non è dettato dalla bellezza, ma dalla capacità di affascinare, di creare il gioco, l'atmosfera, la sorpresa. Le burlesque dancers – continua il fotografo - si mettono in gioco in prima persona: nulla è seriale, finto o scontato, tutto è originale e personale. I vestiti vintage, le musiche, il soggetto dello striptease sono studiati ad hoc per la serata. Nel mio lavoro sono sempre alla ricerca della personalità e amo ricercare le contraddizioni, i chiari e gli scuri. Ho una propensione e una curiosità naturale verso coloro che sono capaci di uscire dalla propria ordinarietà per trasformarsi in un altro io».Se c'è una modalità epidermica di stare di fianco alla fotografia, l'autore la interpreta al meglio. La sua fisicità, conosciuta anche in altri progetti, rischia di diventare per Cicardini un tratto distintivo, fortemente riconoscibile. Curiose le circostanze in cui è nato il progetto. «Tutto ha avuto origine – racconta il fotografo – dai miei amici rockabilly che mi hanno introdotto nel mondo del burlesque. Quello che mi interessava era avere un contatto diretto e privilegiato con le performers, volevo ritrarle dal vero, prima dei loro show, per coglierne la verità e non ricrearla. Ho dovuto farmi accettare, altrimenti non avrei potuto stare nel backstage mentre le ragazze si truccano, si svestono e si rivestono per i vari show. Tutti questi ritratti sono stati scattati solo pochi minuti prima che le artiste salissero sul palco». Un universo normalmente «chiuso» che la mostra milanese mette ora a disposizione di curiosi e appassionati del genere.

Cesare Cicardini «The New Burlesque»
Milano, Mc2 Gallery, dal 26 febbraio al 13 marzo
A cura di Denis Curti e Claudio Composti
Per informazioni:02 87280910

'Ascolti emergenti' di marzo (prima parte... gli assaggini)

Sinclear - Nothing never happens
Liriche in inglese ed italiano e a fare da collante tra i pezzi un sound pieno, melodie accattivanti su chitarre ruvide, musica potente suonata con vera passione. Power punk pop alla vecchia maniera. g.oc. http://www.lastfm.it/music/sinclear/NOTHING+EVER+HAPPENS



Enempidi - Quanto basta
Undici tracce di cattiveria e odio in quarantacinque minuti fulminei. Quanto Basta è un album dal suono prorompente, con testi taglienti e uno stile che radica la propria originalità nella fusione tra le frequenze più classiche del metal e hard rock di nuova e vecchia scuola. g.oc. http://www.lastfm.it/music/Enempidi/quanto+basta



Carry All - Emotivhate
Ska punk è quello che propongono nel nuovo disco i Carry All. Dopo il successo in Germania e Giappone, la pubblicazione in Italia. Occhio all’esilarante cover di What a feeling versione ska punk! Ascolta in anteprima alcuni brani. g.oc. http://www.lastfm.it/music/Carry+All/Emotivhate



Riaffiora - Antonio P ***
Antonio P non è soltanto un ep, ma un progetto più ampio e ambizioso composto da tre canzoni, un videoclip di animazione realizzato da Cristian Guerreschi (già al lavoro per Il Teatro degli Orrori e Mr.Bizzarro & The Highway Experience), un racconto collettivo e undici illustrazioni di Igor Verdozzi. Attraverso l’intreccio di diverse forme d’arte la band veneta si propone di raccontare il proprio senso di estraneità rispetto alla “realtà”, fino a mettere in discussione la definizione stessa di questa parola. g.oc.
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Quando mi è arrivato l’ep Antonio P dei padovani Riaffiora, sono rimasto subito colpito dall’affascinante packging che conteneva il cd: un bel libricino in bianco e nero con all’interno, naturalmente, il disco e anche racconti ed illustrazioni. L’ep inizia con Sospesi - Tema di Antonio, un brano strumentale con un bel pianoforte e con dei violini ad inseguirsi in una malinconica session. Poi Vera storia di due amanti infelici, liberamente ispirata alle “Ultime Lettera di Jacopo Ortis” di Foscolo, un recitato in stile Massimo Volume, dove la felicità è chiamata Teresa, e anche qui un ottimo pianoforte e un crescendo psichedelico rendono il pezzo molto intenso. Infine a chiudere questo brevissimo viaggio c è Antonio P., che dà anche titolo all’album, veramente un bel pezzo sia dal punto di vista del testo, che racconta di Antonio, chiuso in un manicomio, aiutato a vivere da “pasticche rosa di polvere”, sia dall’accompagnamento musicale fine e potente allo stesso tempo. Un plauso davvero al coraggio di questa band a proporre un lavoro così particolare, curato e raffinato allo stesso tempo. Marco Colombo


Fonokit - Amore o purgatorio ***
Il disco di esordio dei Fonokit (ovvero Marco Ancona voce e chitarre, Paolo Provenzano batteria, Ruggero Gallo basso) mi è piaciuto, caratterizzato da un sound indie rock con qualche puntatina al punk. Anche i testi sono particolari e alternano racconti di vita a immagini surreali. Si parte con Fine con le sue chitarre distortissime; poi meritano di essere citate No money, No cash che mi ha riportato a sonorità Afterhours, Non esiste, brano ipnotico con un bel basso, stile ultimi Velvet, poi Vendimi un sogno, la mia preferita, per quella voce metallica e il buon tiro di tutto il pezzo. Non è possibile è un altro pezzo ben suonato e dal testo particolare; infine Viene sera mi ha ricordato vagamente i Subsonica. Marco Colombo

Artisti uniti contro il nucleare

No al nucleare è il brano di Adriano Bono & Torpedo Sound Machine, 99 Posse, Leo Pari, Piotta e Punkreas. Il brano è stato pensato in collaborazione con Greenpeace per la campagna “Nuclear Lifestyle”. Greenpeace chiama così a raccolta tutti gli artisti che vogliano schierarsi contro il nucleare. Secondo Greenpeace: il nucleare è pericoloso, essendo soggetto a rischi di gravi incidenti. Le centrali generano scorie che rimangono radioattive per migliaia di anni.
Il contributo all’occupazione è molto limitato.
Adriano Bono, che con Torpedo Sound Machine ha prodotto la base musicale ed è autore del brano insieme agli altri artisti coinvolti spiega: “Personalmente mi auguro che questa canzone-manifesto contro il ritorno del nucleare in Italia sia solo il primo passo di una serie di innumerevoli iniziative artistiche, e che contribuisca all’avvio di una grande mobilitazione di tutta la società civile, con gli artisti (musicisti, attori, grafici, creativi in genere) schierati in prima linea nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla follia delle scelte energetiche del Governo.”
Per la campagna Nuclear Lifestyle è nato un sito www.nuclearlifestyle.it.
Dal 9 marzo il brano sarà ascoltabile e scaricabile gratuitamente sul sito www.nuclearlifestyle.it. g.oc.

1 marzo 2010

Si intitola "I Moralisti" il nuovo disco degli Amor Fou, uscirà il 2 aprile

Dal 16 febbraio il sito http://www.imoralisti.it/ è online e proporrà alcune anticipazioni tradotte in video di quelli che saranno i contenuti del disco di prossima uscita. Ogni settimana fino al 2 aprile verranno aggiunti video e immagini per raccontare il mondo visivo e tematico che I Moralisti affronta con parole e musica. Un’integrazione poetica legata all’immagine, alla quale gli Amor Fou ci hanno già abituato in passato, avendo più volte voluto sincronizzare la loro musica con suggestioni visive.
I Moralisti è il secondo disco degli Amor Fou, che si presentano oggi con una formazione diversa (Alessandro Raina, Leziero Rescigno, Giuliano Dottori e Paolo Perego) e con sonorità radicalmente maturate, dirette verso un sound decisamente più analogico che in passato.
La presentazione ufficiale per stampa e media è fissata per il 26 Marzo presso L’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, via Ollearo 5, Milano, ore 21. è necessario accreditarsi all’indirizzo nico@artevox.it. g.oc.