26 luglio 2016

Nato per questo, Frank Cadoppi tra rap e techno

Frank Cadoppi, classe 1986, già da qualche anno persegue una propria strada consistente nel mettere insieme la forma cantautorale con le strutture del rap. A differenza di molti classici cantautori, la visione musicale di Frank Cadoppi si estende oltre all'Italia e ambisce all'internazionalità. Il rapper e cantautore si è affidato a Roberto Segreti che ha realizzato nove sequenze musicali che prendono spunto dalla musica techno, sulle quali Frank Cadoppi innesta i suoi testi. Ne è uscito un album intitolato Nato per questo, uscito per DreaminGorilla records.

21 luglio 2016

Il rock'n'roll senza fronzoli degli Abusivi, dal veneto con un carico di ironia

Ho un ricordo di The Wrestler, il film col redivivo Mickey Rourke di qualche anno fa, in cui il protagonista si lancia in un’invettiva a favore degli anni 80 contro i 90 la cui summa era “noi volevamo solo divertirci, poi è arrivato quel cazzo di Cobain a intristirci” (n.b. la frase non è letterale). La frase mi è tornata in mente ascoltando questo Ancora rock’n’roll degli Abusivi, band veneta che sicuramente sarebbe piaciuta al personaggio, magari non per il genere, visto che qui si parla di punk più che di hard/glam rock, ma sicuramente per le intenzioni.

20 luglio 2016

At the Moonshine Park with an imaginary orchestra, il viaggio orchestrale di Music for eleven instruments

Si fa chiamare "pop orchestrale" il genere proposto dalla band catanese Music for eleven instruments. Gli schemi sono quelli del pop alternativo e articolato di Radiohead e simili, ma l'approccio è ancor più orchestrato ed orchestrale. Senza comunque rinunciare all'immediatezza della forma-canzone.

11 luglio 2016

All You Can Hit, l'abbuffata sonora d'esordio delle Grandi Navi Ovali

Grandi Navi Ovali sono una band lombarda con all’attivo un Ep, Micidiale, e che con questo All You Can Hit giunge al traguardo dell’uscita “lunga”. Dieci brani in cui, come si evince già dal titolo, l’ironia è parte integrante del quadro, fusa in una cornice musicale che alterna sapientemente pop, rock ed elettronica.

8 luglio 2016

Carnival, il rock irriverente dei Venus in furs (con cover di Celentano)

La band si chiama Venus in furs proprio come la canzone dei Velvet underground. Non è alla sua prima uscita discografica. L'album si intitola Carnival ed esce per Phonarchia / Audioglobe. Si tratta di rock in italiano, con tutto ciò che questo può voler dire. E questo sta a significare, almeno negli intenti, tante cose da dire, magari anche urlate, e con un contesto sonoro degno di rappresentare ciò che la voce ha da dire.

Funerali alle Hawaii, l'album di Calavera tra ritmo e malinconia

Lo confesso: ho sempre odiato la deriva “cantautorale” che ormai domina il panorama indipendente italiano da un paio d’anni a questa parte. Sono un vecchio rocker, cresciuto a pane, indie, punk e metal che proprio non riesce ad entusiasmarsi per tutti questi piccoli “Battisti per alternativi” che ultimamente sbucano come i funghi. Per cui quando mi è capitato tra le mani questo Funerali alle Hawaii, esordio discografico di Calavera, alias Valerio Vittoria (ex Froben, Matildamay, Paolo Mei & Il circo d’Ombre nonché chitarrista di Colapesce nel tour di Un meraviglioso declino), il primo pensiero è stato quello di liquidarlo subito come l’ennesimo, inutile disco di un artista bravo con le parole, ma inconsistente dal punto di vista musicale. Invece, mai fare i conti senza l’oste! 

Ťzupèr, la Babbutzi orkestar ci fa ballare sui ritmi della musica balcanica

E questi scellerati chi sono? Da dove arrivano? Ah, sono in sei e arrivano da Milano. Esistono dal 2007 e hanno sinora all’attivo due album (Baro shero del 2011 e Vodka, polka & vina del 2014) e un EP Babbutzi orkestar del 2009. Sinceramente non ne avevo mai sentito parlare e sono stati davvero una piacevole scoperta! Il terreno sul quale opera la Babbutzi orkestar è quello minato della musica balcanica, reinterpretata attraverso una miriade di influenze (dal surf al punk) che la band riesce a fondere in un miscuglio divertentissimo e credibile.

Rideremo, l'album dei Suite solaire dedicato ai fuggitivi

Chi di noi non ha mai pensato di scappare? Di correre via da tutte quelle cose ci schiacciano e contro cui sembra di non avere armi. Il sogno di respirare a pieni polmoni, lasciando le polveri in balia delle loro correnti, guardando il proprio compagno/a di fuga e dirgli... RideremoQuest'ultima parola, appunto, è il titolo del primo long-playing ufficiale dei Suite solaire. Ripercorrono, in 11 brani, ogni sembianza che la voglia di scappare può assumere, ogni pensiero ed ogni valutazione che attanagliano un fuggitivo.

Uli, un'aliena nera e verde, col suo album Black and green

Uli (alias Alice Protto) usa definirsi aliena, e noi non possiamo che darle piena ragione. Questo suo Black And Green (Wasabi produzioni) è un concentrato di influenze correttamente dosate e fatte proprie, ed è solo il primo album. Questo disco sarebbe oro nelle mani di Phil Spector. Abbiamo davanti nove brani entro i quali si snocciola un infinito panorama musicale, quello pregiato. Si sente molto chiaramente che Alice porta dentro di sé un certo tipo di spirito, il medesimo che misero su nastro personaggi come Connie Francis, The Crystals e Shangri-las.

4 luglio 2016

Motta: La fine dei vent'anni raccoglie l'eredità della scena "indipendente" degli Anni Novanta

Il debutto solista di Francesco Motta La fine dei vent'anni è uno dei miei dischi preferiti di quelli ascoltati finora nel 2016. Un disco che mescola nel migliore dei modi pop e canzone d'autore; mi piace immensamente per come è suonato, per l'attitudine delle canzoni in cui si sente l'impronta intensa del Pan del diavolo (Del tempo che passa la felicità) e di quel Riccardo Sinigallia (La fine dei vent'anni), qui co-autore di tre brani, che quasi nessuno va a sentire ai concerti, ma che tutti idoloatrano come produttore.

Afterhours, doppio disco di morte e rinascita

Gli Afterhours provano a tornare grandi con il doppio album Folfiri o Folfox, disco cupo ma avvolgente nel quale Manuel Agnelli non nasconde la sofferenza legata alla dolorosa morte del padre. Una marcia funerale rock e sinistra, umorale, di sentita interpretazione, nella quale chitarre distorte fanno il paio con sintetizzatori lugubri.

2 luglio 2016

Marco Iacampo - Secret show a Oleggio con cinghiale e partita

Marco Iacampo è un cantautore veneto. Il suo ultimo disco Flores è un piccolo capolavoro di musica folk che lo ha portato ad un corposo tour in tutta Italia, con inviti ad alcuni dei festival più importanti.
A Oleggio sabato 2 luglio sarà protagonista di un secret show dove si esibirà in acustico, in un'atmosfera intima e rilassata. Il concerto inizia alle 19.30, a seguire sarà possibile vedere la partita Italia-Germania mangiando e bevendo in loco (il menù prevede pappardelle al cinghiale a volontà o piatto vegetariano).