Una band art rock con venature dark/new wave. Possiamo definirvi così o vi offendete? Stefano: No. Siamo contenti di essere definiti in questo modo.
Da quanto tempo suonate insieme? Giuss: Tre anni. Il progetto Joker Gang è iniziato nel 2009. Ci siamo uniti prima io e Fabio, il chitarrista. Poi si è aggiunto Stefano.
Perché il Joker come vostro simbolo? Giuss: La parola “Joker Gang” è nata quando ho scritto una canzone intitolata "L’anima di Joker". Questa è piaciuta a Fabio, colui con cui ho fondato la band in origine, ed è piaciuta anche a Stefano. Diciamo che è stato un po’ il destino a darci questo nome.
A proposito del sound, si sentono influenze di Litfiba e Timoria, confermi questa mia idea?Giuss: Sì certamente. Le nostre sonorità spaziano dagli anni ’80 alla musica dei giorni nostri. Se ci pensate, Stefano ha cominciato a suonare la batteria quando aveva dieci anni, quando eravamo a inizio anni ’90…
Si nota anche un utilizzo massiccio delle tastiere… Stefano: Siamo anche influenzati dalla musica dark, da suoni diciamo d'atmosfera, quindi nelle nostre canzoni non mancano appunto tastiere e chitarre distorte ed effettate tipiche di quelle sonorità.
A proposito del sound, si sentono influenze di Litfiba e Timoria, confermi questa mia idea?Giuss: Sì certamente. Le nostre sonorità spaziano dagli anni ’80 alla musica dei giorni nostri. Se ci pensate, Stefano ha cominciato a suonare la batteria quando aveva dieci anni, quando eravamo a inizio anni ’90…
Si nota anche un utilizzo massiccio delle tastiere… Stefano: Siamo anche influenzati dalla musica dark, da suoni diciamo d'atmosfera, quindi nelle nostre canzoni non mancano appunto tastiere e chitarre distorte ed effettate tipiche di quelle sonorità.
I testi sono piuttosto criptici ma allo stesso tempo narrativi. Da dove arriva l'ispirazione? Stefano: Sono tutte seghe mentali! Ma le mettiamo in musica perché il Joker è un pazzo! Noi prendiamo spunto dal personaggio perché ha una visione folle della realtà.
Giuss: Diciamo che m’immedesimo nel personaggio del Joker perché mi sento affine a lui. Non solo, quando scrivo una canzone, se lo faccio perché ho qualcosa da dire... Anche se i miei testi possono sembrare incomprensibili, vi posso assicurare che il significato c’è. Vanno sicuramente interpretati, mi piace fornire più chiavi di lettura.
Come vi state facendo conoscere? Giuss: Abbiamo una pagina su Facebook, un canale Youtube e adesso abbiamo anche un sito che stiamo costruendo un po’ per volta. Puntiamo molto anche sui video che una ragazza ci aiuta a realizzare per farci conoscere.
Stefano: Anche lei fa parte della band! E’ una Joker!
I vostri video sono in effetti molto cliccati anche se dal vivo non mi pare vi siate esibiti molto. Giuss: Molti ci seguono addirittura dal Sudamerica!
Stefano: E’ vero! Mi sto accorgendo che condividendo le canzoni su Facebook si ha modo di attrarre anche gente dell’America del Sud. Evidentemente ci apprezzano più là che qua in Italia. Per quanto concerne i concerti spero che a breve si possa avere occasione di farci conoscere anche con diverse esibizioni dal vivo.
Perché non vi sentite apprezzati in Italia? Stefano: Perché qua siamo condizionati dalla musica commerciale, di consumo. E’ un’altra cultura, un’altra mentalità. E soprattutto in Italia la musica dal vivo non viene presa in considerazione. All’estero invece è tutta un’altra cosa, il musicista è considerato un lavoratore come altri, non un "marziano".
Pensate alle carriere da solisti di Piero Pelù e Omar Pedrini. Non avete paura di fare quella fine, di commercializzarvi? Stefano: Litfiba e Timoria prima del successo hanno fatto molta fatica ad emergere…
Giuss: Non pensiamo alla fama o a chissà che cosa. Commercializzarci? Noi continuiamo a lavorare e a suonare con molta umiltà.
Giuss: Diciamo che m’immedesimo nel personaggio del Joker perché mi sento affine a lui. Non solo, quando scrivo una canzone, se lo faccio perché ho qualcosa da dire... Anche se i miei testi possono sembrare incomprensibili, vi posso assicurare che il significato c’è. Vanno sicuramente interpretati, mi piace fornire più chiavi di lettura.
Come vi state facendo conoscere? Giuss: Abbiamo una pagina su Facebook, un canale Youtube e adesso abbiamo anche un sito che stiamo costruendo un po’ per volta. Puntiamo molto anche sui video che una ragazza ci aiuta a realizzare per farci conoscere.
Stefano: Anche lei fa parte della band! E’ una Joker!
I vostri video sono in effetti molto cliccati anche se dal vivo non mi pare vi siate esibiti molto. Giuss: Molti ci seguono addirittura dal Sudamerica!
Stefano: E’ vero! Mi sto accorgendo che condividendo le canzoni su Facebook si ha modo di attrarre anche gente dell’America del Sud. Evidentemente ci apprezzano più là che qua in Italia. Per quanto concerne i concerti spero che a breve si possa avere occasione di farci conoscere anche con diverse esibizioni dal vivo.
Perché non vi sentite apprezzati in Italia? Stefano: Perché qua siamo condizionati dalla musica commerciale, di consumo. E’ un’altra cultura, un’altra mentalità. E soprattutto in Italia la musica dal vivo non viene presa in considerazione. All’estero invece è tutta un’altra cosa, il musicista è considerato un lavoratore come altri, non un "marziano".
Pensate alle carriere da solisti di Piero Pelù e Omar Pedrini. Non avete paura di fare quella fine, di commercializzarvi? Stefano: Litfiba e Timoria prima del successo hanno fatto molta fatica ad emergere…
Giuss: Non pensiamo alla fama o a chissà che cosa. Commercializzarci? Noi continuiamo a lavorare e a suonare con molta umiltà.
A proposito di Litfiba, circolano video su Youtube in cui voi siete presenti con diversi personaggi famosi tra cui - Pelù e Renzulli a parte - Arisa, Dolcenera e altri. Che effetto vi hanno fatto? Mi siete sembrati piuttosto divertiti… Giuss: Siamo una sorta di Iene! Ci divertiamo molto a rompere i coglioni a questi personaggi.
Stefano: Ma è un divertimento folle perché Joker si diverte. Noi per esempio con Arisa abbiamo dovuto resistere in mezzo ai bambini dell’elementari e alle vecchiette, il tutto per farmi autografare un cd che mi fa cagare, con tutto il rispetto! Ci sono anche artisti, come la cantante dei Lacuna Coil, Cristina Scabbia, che hanno preso la cosa con simpatia.
Stefano: Ma è un divertimento folle perché Joker si diverte. Noi per esempio con Arisa abbiamo dovuto resistere in mezzo ai bambini dell’elementari e alle vecchiette, il tutto per farmi autografare un cd che mi fa cagare, con tutto il rispetto! Ci sono anche artisti, come la cantante dei Lacuna Coil, Cristina Scabbia, che hanno preso la cosa con simpatia.
Marco Pagliari
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