I brani li hanno scelti gli stessi "testimoni" e anche gli arrangiamenti sono loro. Il progetto evidenzia le sfaccettature delle canzoni di Ruggeri, dalle origini con Decibel fino agli anni più recenti. Una bella scommessa, visto che i tributi solitamente si realizzano post mortem per omaggiare cantanti scomparsi.
Per lanciare il cd, uscito a fine gennaio, sono stati realizzati tre videoclip: quelli dei brani con I Serpenti, Dente e L’Aura: I Serpenti hanno rifatto Tenax, che Ruggeri scrisse per Diana Est: «La new wave anni 80 subiva la scarsa tecnologia dell’epoca. Con questa versione è come passare dal pugnale al carro armato», ha dichiarato Ruggeri in un'intervista. L’Aura si è invece misurata con un classico, Quello che le donne non dicono riuscendo con un arrangiamento minimale non far sentire troppo il peso della Mannoia. Dente ha riletto Pernod con minor successo dei due precedenti "testimoni" ma pur sempre con grande gusto. Nel disco ci sono episodi più riusciti di altri: meglio i Marta sui tubi (Contessa) dei The Fire, brilla la compagna Andrea Mirò, mentre appare opaca la prova di Fluon, già Andy dei Bluvertigo che propone Polvere alla stregua di Fuori dal tempo (meglio la versione di alcuni anni fa dei Dottor Livingstone). Anche Mistero riletta dai Rezophonic non pare più di tanto convincente, Il mare d'inverno con Boosta, addirittura deludente.
Nel disco è apprezzabile la scelta di non snaturare le band coinvolte, che hanno plasmato le proprie sonorità "caratteristiche" sui brani di Ruggeri. Il risultato complessivo è sicuramente piacevole ed originale, un tributo allo stesso Ruggeri che con più alti che bassi ha saputo cavalcare l'onda della musica italiana per diversi decenni. Roberto Conti
"Tenax" rifatta dai Serpenti l'avevo sentita spesso in radio e mi era piaciuta molto! Ora ascolto anche il resto dell'album... :-)
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