14 gennaio 2013

Dalla Liguria ecco Geddo, un nuovo cantastorie


Geddo (aka Davide Geddo) presenta il suo nuovo album Non sono mai stato qui, quindici brani che parlano di tutto ciò che cambia dentro e fuori ciascuno di noi, anche grazie all'esperienza maturata. Si tratta del secondo lavoro per il cantautore ligure, registrato nell'Hilary studio di Genova, con la collaborazione, tra gli altri, di giovani artisti e noti strumentisti.
Geddo è un cantastorie con un approccio musicale che ricorda molti cantautori italiani dai quali trae  la giusta ispirazione. Racconta con semplicità e spiccata ironia le sue storie piene di spaccati di vita. Apprezzabile il mix di strumenti (piano, violini, fiati, ecc.) ben utilizzati. Niente eccessi buttati là solo per stupire.
Al sound tipicamente cantautorale si mescolano spesso folk, blues e ritmi da cabaret. Nel brano Venezia si avverte una non troppo velata accusa al "sistema turismo" che pare snobbare la gente comune emarginando così chi non può permettersi gli alberghi superlusso in laguna.
Angela e il cinema con il suo testo divertente e ironico ricorda il buon vecchio Buscaglione. Il Post amore (cantata a due voci) è una sintesi sull'evoluzione dell'amore vista da Geddo. Tra i vari brani Tristano è un pezzo originale in cui si ritrova un po' Paolo Conte e un po' il cabaret ben noto dalle nostre parti, le regole di Tristano e le trombe che arrivano direttamente dal Messico lo rendono anche divertente.
Dall'amore (interventi di modifica alla viabilità) - già il titolo è tutto un programma - ha ritmi di ispirazione gitana. In Piccolina il vino è protagonista, come già in altri brani dell'album, di una canzone ritmatissima. Nancy è invece una ballata dedicata all'unica donna che l'autore vorrebbe amare e che non avrà mai. L'album si chiude con il brano che dà titolo a tutto il lavoro Non sono mai stato qui e che permette a Geddo di congedarsi quasi in punta di piedi. Per i cultori del genere. Alessandra Terrone

Nessun commento:

Posta un commento