8 marzo 2013

Misachenevica - Come pecore in mezzo ai lupi - Rec. in 10 parole














Prodotto da Matt Bordin (Mojomatics), registrato e mixato in soli sei giorni su nastro analogico in presa diretta e masterizzato da Carl Saff a Chicago, Come pecore in mezzo ai lupi è il disco di esordio dei Misachenevica. Un lavoro intriso di urgenza e personalità che attinge dal pop inglese quanto dal garage rock. Protagonista degli undici brani è una generazione confusa, in una sfilata di personaggi che si ritagliano il proprio angolo di autodistruzione. 


Recensione in 10 parole: Misachenevica (quante volte lo abbiamo detto guardando un cielo plumbeo), diretto (i suoni grezzi e immediati pervadono tutto il disco), dolce (l’uso delle voci ammorbidisce il taglio più duro), pop (lo stile attinge anche dal popolare), garage rock (perché i Misachenevica attingono anche da questo genere e ciò che li contraddistingue è anche la loro attitudine punk nei live), malinconico (i personaggi citati nei testi hanno risvolti a volte tristi), generazionale (racconta la crisi di una generazione che soffre di nostalgia cronica verso epoche che non ha vissuto e che rivendica almeno nella possibilità di continuare a suonare ed essere rock’n’ roll), essenziale (la strumentazione è ridotta all’osso), contaminato (power pop, indie, folk, garage, psychedelic pop, tutti insieme nei vari pezzi), coraggioso (perché come dice il cantante chitarrista Walter Zanon la band vive la possibilità di fare rock come un regalo: come pecore in mezzo ai lupi, l’unica soluzione è quella di allontanarsi dal gregge ed avere il coraggio di accollarsi dei rischi e di apprezzare fino in fondo quello che si ha). Marco Colombo

Voto: ***


Tracklist:

01. Figlio illegittimo di Kurt Cobain
02. Apridenti
03. Retromania
04. 12 giugno
05. Il nostro paese diviso in due
06. Dr. Lennon
07. La partita di calcetto infrasettimanale
08. Tasche piene
09. Smaltire tra le scimmie
10. Aiutaci Matteo
11. Scheletri nascosti

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