5 marzo 2013

Fast Animals and Slow Kids e gli ingredienti per un disco di valore

I Fast Animals and Slow Kids hanno un nome troppo lungo, che inevitabilmente scade in un forzato acronimo. Prima cosa. Hanno un nome in inglese e cantano in italiano, in questo nuovo Hybris. Seconda cosa. Mi fermo qui, perchè questo album rappresenta, secondo me, un disco abbastanza importante. Un ottimo lavoro per quanto riguarda sostanza ed attitudine, suoni ed idee. Forse un po' troppo ridondante e monotono nelle accentuazioni, ma sicuramente fuori dal coro rispetto a tutto ciò che nell'indie mainstream stia girando al giorno d'oggi in Italia.
A me ricordano gli Angeli, il gruppo post-Negazione. Sono rabbiosi e lo si sente sin dall'inizio del disco, dal lunghissimo primo pezzo, il "pilota" Un pasto al giorno
Hybris in greco antico significa superbia e la mia professoressa di lettere al Liceo ci teneva venisse
pronunciato "Ubris". I FAASK (ecco il caconfonico acronimo di cui sopra) dimostrano di non eccedere in superbe trovate modaiole ed inventano un proprio stile musicale, una sorta di avant-rock urlato con devozione e passione che li rende realmente innovativi. Le chitarre ricordano i primissimi album dei No Use For a Name. L'attitudine è quella. Ne sono la prova i primi tre brani, se si considera Combattere l'incertezza come un esperimento superveloce tra punk e speed metal.
A cosa ci serve è commovente, singalong ed esultanze sono ammesse. E' forse il momento più significativo dell'album, una lunghissima cavalcata tra cori e ritornelli semplici semplici come da anni ormai ci insegna la vecchia scuola emorock italiana. 
Maria Antonietta non mi convince. Non riesco a trovarne il senso, tra un perdersi in arpeggi e l'altro. Il trio Troia, Calce e Abete, invece, ci riporta coi piedi per terra. Si ritorna ad essere veraci e diretti, convinti. Il coro "Tro-ia" merita. E non è ignoranza o mancanza di rispetto, credetemi. Ci sto attento a queste cose...
Mi è venuto in mente, ascoltando Hybris, un termine che è stato fin troppo trascurato negli ultimi anni: Crossover. Che non è, ovviamente, quello dei Suicidal Tendencies. Accosterei i FAASK (che fastidio scrivere questo acronimo...) piuttosto ai Timoria di 2020 Speedball, per come si pongono rispetto al pubblico che stanno per incontrare. Da ascoltare assolutamente. Andrea Vecchio

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