Il mondo cantautorale in Italia
difficilmente propone personaggi femminili che si sappiano staccare
dall'emulazione e che non vadano a ripescare da altre epoche. E' quindi
piacevole riscontrare, ogni tanto, l'eccezione, come nel caso dell'esordio di
Nicoletta Noè, cantante e polistrumentista. Il
folle volo (Liquido records / Venus distribuzione) è un album senza
fronzoli ma intenso, come si intuisce già dalla copertina. Non c'è spazio per
parole o suoni che vadano al di là del necessario, ma è meglio così. Perché in
questo modo non c'è spazio nemmeno per confronti o comparazioni. Si può solo
farsi travolgere dalle chitarre elettriche che assaltano a tappeto, e da una
voce che arriva diretta. Anche i testi sono interiori ed incisivi: parlano di
un passato che torna con forza, parlano di inquietudini e solitudini. "E'
un viaggio dell'inconscio, è un diario aperto", com'è scritto nel libretto
del CD. "E' una raccolta di vissuti onirici, di anni silenziosi". Tra
i brani più rappresentativi c'è Solitude,
elettrico blues di chi si sente solo ed è avvolto da una sensazione di
inquietudine e paura, con un bellissimo cambio di registro a metà del brano,
per passare ad un'introspezione filosofica vagamente in stile Bluvertigo
("Tutto quello che prima mi rendeva felice ora non mi basta / Tutto quello
che mi bastava ora non mi accontenta"). Gli accenti blues nei riff di
chitarra permeano i primi brani dell'album. Le canzoni iniziali sembrano
mostrare anche qualche minimo richiamo a Grace
di Jeff Buckley (La verità stretta),
o anche a Cristina Donà (La verità
stretta e Oh padrone), ma gli
accostamenti sono soltanto superficiali. Il
folle volo è un brano ipnotico, tra alberi che pigolano, o cigolano. Verso
metà album si passa a melodie folk, ancestrali, come nell'atmosfera da antico
carillon di Non mi ricordi più, con
punte di emotività e interiorizzazione (17
anni e Risparmio emotivo). Il
finale del disco scivola su toni più pop e meno ricercati, ma sempre
apprezzabili (Non è tardi, Dovecomequando, Fammi volare), intervallati dall'inquietudine elettrica di Insonnia. Due cose spiccano nell'album.
La prima è la bravura compositiva. Vi sono spesso inaspettati e ben riusciti
cambi di registro all'interno di brani la cui natura pop non li richiederebbe.
Oltretutto, c'è un'ottima alternanza di pieni e vuoti. Normalmente, a livello
di produzione, si tenta di riempire di suoni ogni momento potenzialmente vuoto
o debole, cosa che nel caso dell'album di Nicoletta Noè non succede. Gli spazi
vuoti sono esibiti con fierezza e risultano ancora più incisivi. La seconda
cosa che emerge è la forza, la decisione, con cui la voce della cantante arriva
all'ascoltatore. Le sbavature e imperfezioni vocali non costituiscono infatti
un limite ma una maggiore onestà espressiva. Una piacevole sorpresa in questo
finale di stagione. Marco Maresca
Tracklist:
1. La verità stretta
2. Oh padrone
3. Il folle volo
4. Solitude
5. Non mi ricordi più
6. 17 anni
7. Risparmio emotivo
8. Non è tardi
9. Insonnia
10. Dovecomequando
11. Fammi volare
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