Abbiamo ascoltato il primo lavoro
discografico del giovane musicista novarese Alessio
Gambetti, dal titolo Another day ( Etnoacustica-Self).
Già dalla prima traccia The reason si sente che la voce di Alessio ricorda le migliori voci glam
degli Anni Ottanta come Joy Tempest degli Europe
o di Bon Jovi: acuta, cristallina, a volte graffiante, ma sempre
emozionante. Leggendo nella sua biografia ho scoperto anche una passione per Bruce Spreengsteen, ed infatti in
alcuni pezzi la vena pop-rock prevale su quella glam.
Presente in tutto l’album un buon
sound, ben costruito ed arrangiato, con un ottimo utilizzo anche delle chitarre
acustiche come in Summer nights,
quasi un pezzo folk. Poi troviamo canzoni come Forgive me, splendida ballata stile
migliori Skid Row o Guns‘N’Roses. Tra i brani più riusciti Another day, con delle chitarre quasi
punk alla Green Day, il disco scorre piacevole per poi
sfociare in bel pezzo pop rock, Cold day
in hell; Tell me si mette invece in luce
per i synth “orchestrali”, infine la chiusura lasciata a Follow that dream titolo che richiama il sogno che sta inseguendo Alessio, ovvero far conoscere la sua musica ad una platea il più vasta possibile. Marco Colombo
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