21 dicembre 2012

Io non sono Bogte - La discografia è morta e io non vedevo l'ora - rec in 10 parole















La discografia è morta e io non vedevo l'ora (Labelpot records) è l'album d'esordio di Io non sono Bogte, band romana il cui cantante ed autore dei testi è Daniele Coluzzi, autore nel 2011 del libro Rock in progress - promuovere, distribuire, far conoscere la vostra musica.

Recensione in 10 parole: riformatore (a partire dal formato chiavetta USB al posto del CD), autobiografico (prendendo comunque le distanze dal Bogte del titolo, alter ego pesante e meschino), negativo (ma non nichilista: negare per affermare), maldestra (la voce, e proprio per questo espressiva, che si ispira forse al teatro-canzone, forse al Banco del mutuo soccorso, o forse è completamente inedita ed originale), ingenua (la chitarra, e perciò incisiva), sofferti (i contenuti dell'album), devastante (Il mercato nero delle ostie, terzo brano del disco, con un'intensità senza eguali), urlato (l'album, da metà in poi, per mantenere alto il pathos), fiducioso (sembra incredibile ma da un simile disco emerge costantemente un senso di fede incrollabile). L'ultima parola, invece, è metamessaggio: la chiavetta USB sembra dare una sorta di speranza, che un giorno i contenuti dell'album non siano più attuali e possano essere cancellati per lasciare il posto ad altra musica.

Marco Maresca

Voto: ****

Tracklist:
1. Io non sono Bogte
2. La musica italiana & altre stragi
3. Il mercato nero delle ostie
4. Papillon
5. Cinque e mezzo
6. La cosa più importante è che tu stia male
7. Margaret nella testa
8. Ti ho confessato tutto il mio amore
9. Sette anni di prudenza
10. L'aridità sentimentale e altre cose che ti appartengono

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